Il Palermo F.C. ha deciso di aumentare il costo degli abbonamenti (già ampiamente i più cari della B in una delle città più povere d’Italia) per gli ipotetici nuovi abbonati. Importanti sconti invece per i vecchi abbonati, che non subiranno aumenti rispetto allo scorso anno. Il calcio come ogni altro settore commerciale è regolato dalla legge della domanda e dell’offerta, vale quando vuoi comprare un calciatore, quando vendi una maglia ufficiale o il posto allo stadio. Legittimo decidere di aumentare il costo di beni e servizi, sarà il mercato a dire se il management rosanero avrà avuto ragione o se ha imposto prezzi fuori mercato. Vedremo alla fine della campagna abbonamenti se ci sarà un abbonato in più o un abbonato in meno rispetto alla passata stagione.
Quello che stupisce è l’inversione di una delle principali regole di marketing in nome di una linea scelta da Mirri e portata avanti nello stesso solco anche da Gardini, la filosofia del meno siamo e meglio è, che piace tanto ad una parte della tifoseria rosanero, quella dei sempre contenti, dei duri e puri, di chi si sente migliore, opposta ai passionali che s’incazzano, criticano, fischiano ecc..ecc.
Così nel nome del meno siamo e meglio è, la società rosanero ha deciso di sovvertire una regola aurea del marketing, che semplificando dice: coccole ai clienti fidelizzati e sconti per attrarre nuovi clienti. Il Palermo ha fatto una scelta opposta: sconti ai “clienti” già fidelizzati e qualche coccola (ad esempio la promo famiglia, ma valida solo per il più brutto settore dello stadio) ai potenziali nuovi “clienti” che se non diventano tali pure meglio è.
Ma magari visto che il tifoso non funziona proprio come un consumatore, avrà avuto ragione chi ha scelto questa linea commerciale. Di sicuro auspichiamo con prezzi di abbonamenti e biglietti paragonabili a quelli di molte squadre di serie A quest’anno si lotti davvero per andarci, magari guardando le partite in uno stadio migliore rispetto a quello lasciato dopo Palermo Brescia.