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Palermo Post > Blog > Rosa Nero > Pallotta torna a parlare di Palermo. Sarebbe l’uomo ideale
Rosa Nero

Pallotta torna a parlare di Palermo. Sarebbe l’uomo ideale

Simone Di Trapani
Ultimo Aggiornamento: 19 Maggio 2025 18:50
Simone Di Trapani
Pubblicato 19 Maggio 2025
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Villa Nazzarini

Un proprietario che coincide con un presidente e che investe in una sola squadra, secondo uno schema che è quello di quasi tutti i club che ottengono risultati e vincono. Lo avevamo detto quando Mirri, per questioni personali, ci ha venduto a chi ha fatto del Palermo un satellite di poca importanza, che saremmo dovuti finire in mano a Pallotta. Vedi «Perché Pallotta sarebbe meglio del City Football Group?».

È vero che l’italo-americano ha finito male la sua esperienza con la Roma, ma comunque rimanendo sempre ai vertici del calcio italiano ed in una piazza che forse per le sue potenzialità economiche era troppo grande e troppo esigente. A Roma, anche se avviene raramente, si deve vincere. A Palermo la storia sarebbe stata diversa, una dimensione meno onerosa e una piazza che si sarebbe accontentata di stare sul lato sinistro della classifica di Serie A.

Sarebbe potuto avvenire, o magari potrebbe avvenire (in fondo sognare non costa nulla) qualcosa di simile a quello che stanno conoscendo Bologna e Fiorentina, proprietà non a caso in mano a italo-americani, che hanno dimostrato di saper fare calcio in modo serio e competitivo.

Oggi, dopo anni di silenzio, Pallotta non chiude alla possibilità di possedere il Palermo, anzi afferma che se arrivasse l’occasione lui non se la farebbe sfuggire, apprezzando la piazza e scorgendone le sue enormi potenzialità sia dal punto di vista sportivo che di business tra Palermo e l’enorme comunità di emigrati che ormai da oltre un secolo si sono radicati negli Stati Uniti d’America.

Certo, le condizioni di vendita non potrebbero mai essere quelle di tre anni fa; la trattativa sarebbe complessa e molto più onerosa, ma riprendendo le parole di Galassi «il tango si balla in due» e soprattutto considerando l’effetto devastante che certe dinamiche hanno avuto sul popolo rosanero, chissà, magari cedere sarebbe la via d’uscita migliore per tutti, anche perché pensare di fare calcio senza tifosi è impensabile, persino per manager del Palermo che si elevano a semidei.

Del resto, la pazienza dei tifosi palermitani è ormai agli sgoccioli. Dopo un’assenza dalla Serie A che si protrae ormai da dieci anni pieni, la piazza non può più permettersi di attendere oltre. Figure dirigenziali come Alberto Galassi, Giovanni Gardini e Riccardo Bigon, sotto l’egida del City Football Group, non solo hanno contribuito a lacerare profondamente il rapporto con una tifoseria storicamente passionale e legata ai propri colori, ma giorno dopo giorno non sembrano dimostrare di essere in grado di svolgere il compito fondamentale di riportare il Palermo nella massima serie e di garantirvi una stabilità competitiva.

Si tratta, in fin dei conti, di manager che, pur con ruoli apicali, non vantano nel loro trascorso professionale nel mondo del calcio risultati particolarmente significativi o imprese sportive che possano far presagire un esito diverso per le sorti rosanero, alimentando così una crescente e giustificata sfiducia.

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1 commento
  • RENZO ha detto:
    20 Maggio 2025 alle 00:50

    Ma in base a cosa sarebbe l’uomo ideale? Simone Di Trapani dai spesso ti appoggio ma qui no, Non abbiamo la controprova, quindi un tantino esagerato scrivere l’uomo ideale

    Rispondi

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