A Cesena l’Obiettivo rosanero è Difendere il Sesto Posto
L’ennesima stagione sull’ottovolante per il Palermo si avvicina alla sua conclusione, almeno per quanto riguarda la regular season. Dopo l’illusione riaccesa dalla bella e convincente vittoria esterna a Catanzaro, è arrivata l’altrettanto cocente delusione del secondo tempo contro il Südtirol al Barbera, una prestazione che ha spento nuovamente gli entusiasmi e riportato a galla tutti i dubbi su una squadra incapace di trovare continuità. Ora, i rosanero sono attesi dall’ultima trasferta del campionato sul campo del Cesena, una sfida carica di significati e con un obiettivo minimo ma fondamentale: difendere il sesto posto in classifica.
Il campionato del Palermo è stato un percorso tortuoso, un continuo alternarsi di lampi di bel gioco e passaggi a vuoto inspiegabili, che hanno logorato la pazienza dei tifosi. Molti sostenitori, ormai, desiderano solo che questa stagione regolare termini il prima possibile, aggrappandosi alla flebile speranza rappresentata dai playoff. Questo traguardo, quasi certamente all’orizzonte, appare oggi come l’unica possibile via per dare un senso diverso a un’annata altrimenti deludente.
Il quinto posto, occupato dalla Juve Stabia, dista cinque lunghezze: un margine che sembra incolmabile a tre giornate dalla fine per una squadra che ha dimostrato croniche difficoltà nel mantenere un rendimento costante, necessario per ambire a piazzamenti più prestigiosi.
Di conseguenza, l’obiettivo realistico per queste ultime tre partite è consolidare l’attuale sesto posto. Il Catanzaro, settimo, ha infatti gli stessi 48 punti del Palermo e rappresenta una minaccia concreta.
Mantenere la posizione attuale garantirebbe, almeno sulla carta, la possibilità di giocare in casa nel primo turno dei playoff, anticamera di quello che servirebbe definire un vero e proprio ‘miracolo’ sportivo per sognare la promozione.
A Cesena, il Palermo ritroverà sulla panchina avversaria una vecchia conoscenza: Michele Mignani, ex tecnico rosanero. Il suo Cesena naviga attualmente al decimo posto con 44 punti (a pari merito con Bari e a contatto con l’ottavo posto del Modena) e nutre ancora residue speranze di agganciare la zona playoff.
Tuttavia, i romagnoli attraversano un periodo di forma pessimo: non vincono una partita dal lontano 1° marzo (2-0 interno alla Salernitana, 28ª giornata). Da allora, nelle successive sette partite, hanno raccolto solo quattro pareggi e subito tre sconfitte. L’ultimo turno li ha visti crollare per 3-0 sul campo del Mantova, con una prestazione abulica e mai veramente pericolosa. Nonostante un buon rendimento casalingo complessivo (28 punti in 18 gare), la squadra sembra aver smarrito la brillantezza che l’aveva caratterizzata nella prima parte della stagione.
I bianconeri si affidano principalmente alla vena realizzativa di Cristian Shpendi, centravanti duttile autore di 11 reti, considerato il talento più puro della rosa. Sulla trequarti agisce la fantasia di Giuseppe Antonucci (3 gol), mentre attenzione andrà posta sui calci piazzati battuti dal piede preciso di Giacomo Calò (4 assist). Tra gli ex, dovrebbe partire titolare anche Aljosa Saric, arrivato in prestito proprio dal Palermo a gennaio e già autore di due reti con la maglia bianconera. In difesa, spicca per propensione offensiva un altro prodotto del vivaio rosanero, il centrale Pasquale Prestia (4 gol).
Per il Palermo, però, le difficoltà non arrivano solo dall’avversario. L’ultima trasferta della stagione sarà orfana dei tifosi residenti a Palermo. Una decisione della Questura che può apparire sorprendente, dato lo storica e solida amicizia tra le tifoserie di Palermo e Cesena, ma che affonda le sue radici nei gravi scontri tra ultras rosanero avvenuti nel quartiere Brancaccio poco prima di Pasqua. Assenze pesanti anche in campo: mister Dionisi dovrà fare a meno Ceccaroni, perno difensivo e autore di un eurogol nell’ultima contro il Südtirol. Questo costringerà il tecnico a ridisegnare la difesa, aprendo la porta a un probabile turnover, complice anche il calendario fitto.
Proprio le rotazioni preoccupano l’ambiente rosanero: Dionisi, quando ha provato a cambiare l’undici titolare o a cercare soluzioni alternative, ha spesso fallito, mostrando limiti che lo hanno reso, agli occhi di molti, il principale responsabile di una stagione fin qui considerata fallimentare.
Solo una cavalcata trionfale e inaspettata nei playoff potrebbe salvare l’annata. Immaginare un Palermo capace di invertire drasticamente la rotta nelle ultime tre partite e negli eventuali spareggi promozione appare difficile, vista la mancanza di continuità mostrata per tutto l’anno.
Ma il calcio, si sa, vive di momenti e sorprese. La qualità dei singoli nella rosa del Palermo è indiscutibile e, nonostante tutto, sarebbe un errore non provarci e non crederci fino all’ultimo pallone giocabile.