Avevamo visto una crescita dovuta al cambio di modulo già a Ferrara, definendo il pareggio contro la SPAL un’occasione persa, oggi il Palermo si è dimostrato ammazza grandi. Cade, infatti, il Cagliari al Barbera, terza vittima illustre dopo Genoa e Parma, ma a differenza delle due precedenti occasioni oggi la squadra ha convinto ed ha pienamente meritato i tre punti. Non possiamo dire che il Palermo sia una squadra compiuta. Ma, finalmente, possiamo parlare di crescita.
La partita comincia 45 minuti dopo l’orario fissato dalla lega, per non accavallarsi con la finale mondiale. Inutile precauzione perché tra Argentina e Francia è in corso uno scontro epico che si potrae ai supplementari e nel frattempo comincia Palermo Cagliari. I Sardi prendono i pallino del gioco e dominano il possesso palla andando al tiro diverse volte. Il Palermo si difende e sembra lo stesso copione di sempre verso un pareggio, nel migliore dei casi. Argentina e Francia vanno ai rigori, l’amato Dybala batte Lloris a Doha e dal dischetto al Barbera si presenta anche Brunori che al ’37esimo manda in estasi i pochi presenti allo stadio nel giorno della finale mondiale.
Il secondo tempo è un altro Palermo, il migliore visto da quando lo allena Corini, ordinato a centrocampo con Claudio Gomes playmaker, Stulac attento e Segre particolarmente ispirato, che incorna in modo perfetto un calcio d’angolo per il due a zero. Le occasioni fioccano ed appare imminente il tre a zero per gli uomini in maglia rosanero. Comincia la girandola dei cambi e la musica non cambia il Palermo conquista le seconde palle a centrocampo ed impensierisce la retroguardia sarda salvata più volte grazie ai falli.
Nel giorno della finale mondiale l’arbitro Maresca vuol mantenere lo stile mondiale e assegna anche lui 8 minuti di recupero. Al novantacinquesimo l’esperto Pavoletti la riapre. I tre minuti finali sono al cardiopalma Pigliacelli fa una parata miracolosa, Di Mariano prima e Vido dopo si divorano il tre a uno e finalmente al 99 e 30 arriva il triplice fischio. Il Palermo ammazza grandi porta a casa tre punti importantissimi, ma soprattutto la speranza di una svolta sul piano del gioco, con il 3-5-2 ed un paio di acquisti magari si potrà ricominciare a sognare. Intanto aspettiamo l’ultima di Santo Stefano a Brescia prima della lunga pausa e del mercato, con un po’ di fiducia in più.