La guardia costiera di Terrasini con gli agenti della polizia municipale di Partinico e i tecnici dell’Arpa Sicilia hanno sequestrato alcune aree esterne di un oleificio di Partinico e denunciato i titolari per smaltimento irregolare di rifiuti e delle acque reflue. Le acque di vegetazione prodotte dagli opifici durante la stagione olearia sono fortemente inquinanti e nelle settimane scorse già gli uomini dell’arma dei carabinieri avevano effettuato numerosi controlli e scoperto varie violazioni. Tra esse un opificio di Cammarata in provincia di Agrigento, che scaricava le acque reflue direttamente nel fiume Magazzolo, uno dei corsi d’acqua più inquinati del meridione della Sicilia.
Sui piazzali dell’oleificio di Partinico i militari della Guardia Costiera di Terrasini hanno verificato che le canalette di scolo delle acque contaminate dalla lavorazione delle olive non seguono il tracciato autorizzato, ma sembrano confluire direttamente nella fogna pubblica, senza alcuna depurazione.
Inoltre, sono state riscontrate altre gravi violazioni nella conduzione dell’impianto oleario: le sanse prodotte al termine del ciclo di lavorazione delle olive venivano depositate alla rinfusa nel piazzale all’esterno, dell’oleificio esposte al vento e alla pioggia, con grave rischio di contaminazione pericolosa per i consumatori, visto che comunque l’olio di sansa viene prodotto e commercializzato per il consumo umano.