L’affascinante dimora dei Whitaker a Palermo

Elena Cicardo
da Elena Cicardo
4 Minuti di lettura

Attraversare la porta di Villa Malfitano Whitaker è come entrare in un piccolo museo. Tutto è curato nel più piccolo dettaglio, ogni stanza ha la sua particolarità. Si attraversano saloni ricchissimi di affreschi, preziosi dipinti, arazzi, mobili intarsiati, lampadari in vetro di Murano, tappeti orientali, vetrine con preziose collezioni di porcellane, e lo stesso corridoio centrale ha i soffitti affrescati in stile pompeiano e straordinarie decorazioni parietali, elefanti in cloisonné, provenienti dal palazzo reale di Pechino e acquistati a un’asta di Chistie’s nel 1887, oggetti d’arte raffinati raccolti dal proprietario durante i suoi numerosi viaggi, cineserie, specchiere e sculture.

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Questa seducente dimora in stile neo-rinascimentale è stata costruita alla fine di via Dante, nei pressi di piazza Principe di Camporeale, tra il 1885 e il 1889 dall’architetto palermitano Ignazio Greco, su commissione di Joseph Whitaker, figura di spicco della ricca borghesia imprenditoriale di quell’epoca, appartenente alla nota famiglia di importanti commercianti inglesi che hanno fatto la loro fortuna in Sicilia con il marsala e con molte altre attività, come quelle del settore navale.

La palazzina, un capolavoro di architettura e una delle più belle costruzioni della città, sorge su una proprietà grande circa nove ettari, in mezzo a un grande parco. È strutturata su tre elevazioni più un seminterrato. La facciata principale presenta una loggia composta da sei colonne doriche che sorreggono un frontone, con ai lati due maestosi leoni di marmo, uno dall’espressione sorridente e l’altro col muso imbronciato poggiato sulle zampe. Le facciate laterali hanno finestre rettangolari e vetrate con motivi Liberty. Nella facciata posta a ovest, invece, che costituisce oggi l’ingresso principale, c’è un bellissimo porticato con delle colonne doriche che regge la terrazza sovrastante. Nel piazzale antistante c’è una straordinaria fontana.

Attraverso un imponente scalone, si accede al primo piano della palazzina che era l’abitazione privata di Joseph e Tina, sua moglie. Sui muri della parte superiore della scala spiccano tre arazzi fiamminghi che raffigurano alcune scene dell’Eneide. In questo piano c’è il salone d’inverno che al centro ha una slitta russa del tardo settecento, donata ai Whitaker dallo Zar. E ci sono anche due belle terrazze, in una delle quali si può osservare una magnifica serra. Il secondo piano era riservato al personale femminile di servizio e alla stireria, mentre il personale maschile dormiva nel seminterrato dove si trovavano anche le cucine e il magazzino.

I saloni di Villa Malfitano Whitaker sono pazzeschi. Alcuni sono in stile Luigi XV, c’è una sala da ballo, una sala da biliardo, salta agli occhi un clavicembalo settecentesco. Poi c’è la stanza da pranzo con i mobili realizzati dalle officine Ducrot, c’è il locale riservato ai fumatori, il fumoir, ma soprattutto c’è il pezzo forte della casa, la “Sala d’estate”, un salone interamente affrescato, da Ettore De Maria Von Bergler e la sua équipe, con la tecnica del trompe-l’oeil.

Insomma ci si trova completamente immersi in un ambiente elegante e raffinato che fa di Villa Malfitano Whitaker una delle dimore storiche più belle di Palermo. Ma a sorprendere ancora di più è il grande e bellissimo giardino pieno di piante esotiche. È stato realizzato da Emilio Kuntzmann, la cui lapide si trova all’interno del giardino insieme a quella di Tuffy-Too, l’amato cane di famiglia, e al suo interno si possono osservare specie botaniche rarissime ed esemplari di piante originarie del nord Africa, dell’America meridionale e dell’Australia.

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