La sventura dei vaccini covid in Sicilia

Redazione
da Redazione
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Vaccini Covid in Sicilia, fuga da Astrazeneca o modello organizzativo sbagliato? Sta di fatto che oggettivamente il rapporto tra popolazione e numero di vaccinati in Sicilia é disastroso, siamo indietro rispetto alla maggioranza delle regioni italiane. Ci sono ospedali che hanno vaccinato più di intere ASP.

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Sicuramente le morti legate alla somministrazione del vaccino ango-svedese Astrazeneca hanno scoraggiato tanti cittadini, non solo i classici no vax e le fasce di popolazione meno consapevoli, ma anche tutti coloro che si sono legittimamente chiesti, se esiste un vaccino che non causa morte e invece un altro le può causare (fosse anche la stessa probabilità di essere colpiti da un fulmine) perché rischiare?

Ma non basta a giustificare il grave ritardo della sanità siciliana sulla campagna di vaccinazione. Si é scelto un modello politico-propagandistico, piuttosto che uno logistico-sanitario. Non sbagliava il professore Crisanti quando affermava che non servivano i generali per organizzare la campagna di vaccinazione, ma piuttosto avremmo avuto bisogno degli ingegneri gestionali di Amazon.

Vaccini Covid in Sicilia

Dal punto di vista organizzativo, se l’obiettivo era vaccinare l’intera popolazione, il modello Hub é il modello sbagliato, soprattutto nelle aree metropolitane, in cui importanti fasce di popolazione vivono un disagio socio-economico. L’idea Hub presuppone che i cittadini vadano ai vaccini dovendo prenotare, dirigersi a km dalla propria abitazione e fare ore di fila, talvolta sotto le intemperie.

Fossero stati gli ingegneri gestionali di Amazon a dover perseguire l’obiettivo di vaccinare l’intera nazione, avrebbero portato i vaccini alla popolazione, utilizzando gli Hub per conservare e smistare i vaccini, esattamente come funziona qualsiasi Supply Chain efficiente. E a questo dobbiamo aggiungere  il danno di scelte politiche transnazionali che hanno portato i paesi europei ad avere una carenza di vaccini.

Se Infine consideriamo che una campagna di vaccinazione non si dovrebbe mai fare durante una pandemia, a meno che non ci sia la sicurezza di vaccinare Almeno il 70 % della popolazione in circa tre mesi, pena la selezione di ceppi mutanti, la tempesta perfetta é stata creata. Ci ritroviamo adesso nella nostra regione con i ceppi mutati che portano la curva dei contagi ad una crescita esponenziale e una percentuale di vaccinati drammaticamente lontana da quel 70%.

Katia Giordano – Palermo Post

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