Il Vaccino AstraZeneca é sicuro? Lo abbiamo voluto chiedere al Prof. Francesco Gervasi, responsabile del laboratorio specialistico di Oncologia dell’ospedale Civico, dove vengono conservati i vaccini per la Sicilia. Medico tra i più impegnati nel contrasto al Covid-19.
Professor Gervasi come procede la campagna di vaccinazione nella nostra Città?
Bene. Ci sono punti vaccinali aperti in tutti gli ospedali dell’area metropolitana e poi c’è l’HUB aperto alla fiera del mediterraneo.
Migliaia di persone ogni giorno vengono vaccinate. E fra poco, soprattutto appena arriverà il vaccino prodotto da johnson & johnson, anche i medici di medicina generale vaccineranno. La questione resta sempre quella dell’approvvigionamento dei vaccini.
Dopo il ritiro di un lotto del vaccino AstraZeneca, le morti sospette e l’inchiesta della magistratura siracusana, ci sono state molte persone che hanno rinunciato alla vaccinazione?
Premesso che i vaccini, come tutti i farmaci, seguono un iter di regolamentazione che passa attraverso diverse fasi che ne attestano la sicurezza, l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza, in questo momento bisogna essere molto chiari rispetto a questo tema.
In Italia le regole sono molto severe e l’allerta scattata con il sequestro del lotto ABV2856 lo ha dimostrato.
Certo adesso a maggior ragione bisogna informare correttamente le persone: la vaccinazione con AstraZeneca non aumenta in alcun modo il rischio di eventi tromboembolici maggiori. E’ in corso l’inchiesta giudiziaria per stabilire il nesso di causalità. Per essere più chiari, in Italia l’incidenza del tromboembolismo è di 1:1000, quindi vaccinando 100.000 persone o più al giorno potrebbe capitare che una di queste si fa un infarto o un ictus o un embolia polmonare. Comunque devo dire che le persone continuano a vaccinarsi con AstraZeneca, è solo aumentato il numero di domande che ci vengono rivolte prima della vaccinazione. Insomma gli utenti cercano rassicurazioni e certezze, noi siamo qui per questo.
Astrazeneca é un vaccino Sicuro?
Molti si chiedono se sono in arrivo preparati migliori rispetto ad AstraZeneca e vorrebbero aspettare per vaccinarsi. Esiste davvero una differenza nell’efficacia e nella sicurezza tra i vaccini a mRNA (Pfitzer e Moderna) e quelli a vettore virale (AstraZeneca)?
Posto che la sicurezza è la stessa per tutti vaccini, la differenza sta soltanto nella copertura anticorpale assicurata e nella cosiddetta schedula vaccinale, cioè quante dosi devono essere inoculate e in che tempi.
I vaccini ad mRNA restano quelli con la copertura maggiore, Pfizer e Moderna superano il 90%, gli altri vanno dal 65 al 75-80%. Tutti e due i vaccini necessitano di due somministrzioni.
In particolare i due vaccini ad mRNA sono stati utilizzati sul personale sanitario, sugli over 80 e da adesso sui soggetti fragili, perché si raggiunge una copertura anticorpale efficace entro circa quaranta giorni dalla prima somministrazione, quindi in tempi veloci. AstraZeneca presenta schede vaccinali differenti, infatti la seconda somministrazione avviene dopo tre mesi dalla prima.
E’ solo una questione di tempi no di sicurezza o di efficacia.
Cominciano a vaccinarsi gli Over 70
Considera sicura la somministrazione di AstraZeneca a soggetti over 70, visto che possono anche avere una probabilità di alta di essere affetti da patologie senza saperlo?
Si. Per i motivi esposti prima. In ogni caso vengono poste una serie di domande agli utenti, prima della somministrazione proprio per stabilire se vi sono patologie, manifeste o nascoste che possano controindicare la somministrazione.
Crede che sia sufficiente la campagna di vaccinazione per potere archiviare la pandemia già alla fine del 2021?
La vaccinazione da sola è condizione necessaria, ma non sufficiente. Bisogna continuare ad utilizzare tutte le regole seguite fino ad adesso: distanziamento fisico, mascherine, lavaggio delle mani, anche perché l’immunità che consegue alla vaccinazione potrebbe non essere “sterile”, cioè il soggetto vaccinato non contrae la malattia o la contrae in forma lieve o asintomatica, ma potrebbe trasmettere il virus.
Professore la ringraziamo per averci chiarito le idee e le facciamo un’ultima domanda più personale. Lei, come tanti suoi colleghi è stato in prima linea nella lotta al Covid-19. Quando tutto questo sarà finito, quale sarà il primo “atto simbolico” del suo ritorno alla normalità?
Un viaggio, e soprattutto riporre la mascherina e sorridere e abbracciare tutti quanti, soprattutto i pazienti.
Redazione – PalermoPost