Da ieri zona arancione Chef e ristoratori sono stati costretti a chiudere nuovamente i battenti. Di sicuro quella dei ristoratori è stata ed è la categoria più colpita dal Covid-19. Un settore che nella nostra Sicilia stava conoscendo un’evoluzione importante. Trainata non solo dalla crescita turistica ma anche dall’offerta enogastronomica e dall’ascesa di alcuni giovani Chef stellati.
L’alta cucina, come l’arte, non può esprimersi senza portarsi un pezzo di anima dal proprio creatore. Per questo non abbiamo capito le parole di Vissani drammaticamente ciniche di fronte a oltre centomila morti. E di contro ci fa bene leggere la grande compostezza e sensibilità di Giuseppe Costa Chef Stellato del Il Bavaglino:
“E dunque eccoci qui, nuovamente.
Abbiamo svuotato i frigoriferi, sistemato la sala per la chiusura, chiuso l’acqua, spento tutte le luci. E infine, abbiamo dato quel giro di chiave alla porta di ingresso che, come ogni volta nell’ultimo anno, ci riempie il cuore di tristezza.
Come richiestoci, dunque, da oggi al 6 aprile saremo chiusi.
Una chiusura che ci costa, in termini emotivi ed economici, ma che doverosamente rispettiamo perché serve a tutelarci tutti contro il nemico comune subdolo che da un anno ci cammina al fianco. E speriamo che sia l’ultima.
Non ci resta che esortarvi a stare a casa e a non abbassare la guardia. Noi ci rivediamo tra qualche settimana”.
Capiamo l’esasperazione di chi da un anno vive nell’incertezza attendendo ristori, tra take away e apertura a singhiozzo. Ma di fronte alla morte, tragica compagna di strada di questo maledetto virus, noi vorremmo che l’umanità emergesse sempre.
Appena tutto finirà sarà obbligo andare a degustare “La Nostra Storia” al Bavaglino di Terrasini, per poter conoscere un po’ più da vicino l’anima di uno dei più talentuosi chef stellati di Sicilia.
Simone Di Trapani – Palermo Post