Il Palermo riparte col freno a mano

Simone Di Trapani
da Simone Di Trapani
7 Minuti di lettura

Il City Football Group non è un’entità astratta, né c’è l’occhio di un grande fratello che tutto guarda da un Emirato o dall’Inghilterra, il gruppo di cui fa parte il Palermo si struttura territorialmente con management locali che agiscono in autonomia. Investimenti da 300 milioni di euro come l’acquisto del Bahia e da pochi spiccioli come quello del Palermo o del Troyes devono rientrare e questo è il primo risultato che il gruppo si aspetta, poi quelli sportivi.

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Da Sagramola a Gardini

Chi amministra la diramazione siciliana del Gruppo? Dal punto di vista gestionale Giovanni Gardini e Dario Mirri, socio di minoranza, impegnato in prima persona a costruire l’immagine pubblica della società. Mirri è il frontman, il salvatore della patria a cui tutto si perdona, l’uomo che ha ricevuto da Orlando l’incarico di rifondare il Palermo. Giovanni Gardini invece è colui che guida il gruppo in Italia, ossia il vero capo del Palermo. Schivo, distante dalla ribalta è stato DG di Padova e Treviso. Con modestissimi risultati, ha ricoperto ruoli minori alla Lazio e all’Inter. Ed anche il suo primo anno al Palermo non verrà certo impresso negli annali della società.

Gardini è stato imposto per sostituire il vero artefice del miracolo sportivo costruito in tre stagioni, senza la reale capacità economica per potere ambire alla serie B. Rinaldo Sagramola è stata la prima testa a cadere sul piatto dell’accordo con il City Football Group. Il più grande errore fatto da Dario Mirri, che si è liberato con la sua nota fredda pacatezza di colui che gli ha regalato la serie B e l’imperituro affetto del popolo palermitano. Quel Sagramola che era già stato AD del miglior Palermo della storia dal 2004 al 2011, non è un caso che dopo la sua rottura con Zamparini siano cominciati i guai di quella straordinaria società. E non è un caso che dopo la sua estromissione dal “nuovo” Palermo sia cominciato il caos.

Il Palermo di Rinaudo e Corini

L’addio di Castagnini e Baldini con mezzo mercato e una preparazione fatta a 15 giorni dall’inizio del campionato. La promozione a DS di Rinaudo che aveva fatto malissimo a Cremona e da neofita, si getta sul mercato scegliendo un allenatore che aveva già fallito a Palermo e calciatori senza una logica tattica. Tanto da essere reinventati nel ruolo dal genio, che ha cercato la quadra tecnico tattica, senza mai trovarla, per una intera stagione.

Così Mateju prima fa il terzino sinistro, poi il terzino destro e poi il centrale, sempre titolare raggiungendo la sufficienza una volta ogni dieci partite. Il centrocampo tra infortuni e tentativi non ha mai veramente funzionato, prima a tre, poi a cinque, a volte a quattro. Gomes mediano rompigioco diventa un regista, ma senza piedi né visione. Segre nato mezz’ala diventa medianaccio, ma viene anche provato in più di un’occasione ala destra. Broh mai sfruttato appieno. In Attacco si accorge di Soleri dopo Febbraio, non da mai una chances a Vido e gioca la gran parte del girone di andata con una sola punta isolata. Di Mariano (trequartista naturale) diventa ala sinistra e terzino destro in tante altre occasioni.

Il mercato di Gennaio

Arriva il mercato di Gennaio e ancora una volta Rinaudo si getta sul mercato acquistando giocatori che vengono prontamente ignorati o reinventati dal suo allenatore. Verre, il colpo più importante del mercato, da trequartista si trasforma in mediano. Echeggia ancora l’ultimatum del Sergente di ferro Corini: “Gli ho parlato individualmente e gli ho fatto un esempio con due calciatori, Isco e Modric, e gli ho chiesto secondo lui a quale giocatore assomiglia. Lui mi ha risposto Isco e io gli ho detto che, in realtà, deve diventare Modric”. Di lì in avanti Verre ha smesso di brillare, collezionando una prestazione anonima dietro l’altra.

Tutino da punta si sposta ala sinistra al posto di Di Mariano. Graves brilla in Palermo Frosinone, ma guai a schierarlo titolare ci sono delle gerarchie di spogliatoio ed anche se Marconi è meno forte, meno possente e molto più lento gioca sempre lui. Aurelio è un innamoramento che dura tre partite, ma non prima di essere provato come Centrale di Difesa (uno che aveva cominciato la carriera come attaccante). Orihuela non pervenuto, come Masciangelo. E naturalmente dopo questo disastro che fa Gardini? Riparte da Rinaudo e Corini.

Il Palermo del Futuro

Si parte quindi da come si era finito. Da quella chiacchierata in panchina dopo il due a zero di Tutino sul Brescia, tra Rinaudo e Corini, cosa si saranno detti? Di sicuro Corini avrà chiesto una rosa di altissima qualità. Come lasciato trapelare nel post partita, e come quest’anno verrà accontentato, si compreranno i giocatori che lui desidera. Suggerirei di provare a prendere Raspadori dal Napoli per trasformarlo in difensore centrale.

Cari tifosi che condividete con me l’amore incondizionato per i colori rosanero, non c’è bisogno di lanciare segnali di fumo al City sperando che li legga. Il gruppo ha affidato a un modesto AD i suoi interessi in Italia. E come in tutte le aziende se modesto è il capo, modesti sono i collaboratori e modesti sono i risultati. L’anno prossimo sarà esattamente come quello appena trascorso, ma spero sempre di essere smentito. Vediamo che obiettivo si inventeranno stavolta per imbambolare la piazza. Avrei preferito cento volte Pallotta, lo dissi un anno fa e lo ripeto adesso alla luce di questo primo anno Opaco targato City Football Group. Ma guai a disertare lo stadio, fu così che cominciò la fine del Palermo di Zamparini, ancora odiato da tantissimi, ma ancora e chissà per quanto inarrivabile per piglio, carisma e risultati ottenuti.

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3 Commenti
  • Vorrei dire al sig.Gardini,da che parte sta,se guarda le partite i se ne va in giro per Palermo a mangiare il pane con le panelle.Poi,vorrei aggiungere al sig. Gardini che i tifosi palermitani sono educati ed esigono rispetto ed educazione da parte dell’allenatore di turno.Viglio ricordare al sig Gardini che venerdì scorso 34000 tifosi inzuppati d’acqua non sono stati ringraziati dal sig Corini,ma è scappato come un coniglio negli spogliatoi.Ci sarebbero tante cosucce da dire…..ma mi fermo qui.

    • Finalmente un giornalista che capisce e scrive le cose come stanno, grandissimo, Orihuela e Graves xké mai provati? La difesa faceva acqua da tutte le parti o non abbiamo provato alternative

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