Giuni Russo, nome d’arte di Giuseppa Romeo, è nata a Palermo nel 1951 e fin da giovanissima ha esordito nel campo della musica. Tramite gli studi di canto ha perfezionato la sua estensione vocale, che era già sbalorditiva e le permetteva di coprire quasi cinque ottave.
Il suo primo successo risale al 1967, quando ha vinto il Festival di Castrocaro con il brano “A chi” (Hurt di Timi Yuro) e di diritto ha partecipato -l’anno seguente- al Festival di Sanremo.
Nel 1969 si è trasferita a Milano, la sua città d’adozione, e ha conosciuto Maria Antonietta Sisini, la musicista con cui ha condiviso 36 anni di vita e arte. Negli anni Settanta ha cambiato il suo nome in Junie Russo e nel 1975 è uscito il suo primo album, interamente in inglese, dal titolo “Love is a woman”.
È il 1982 quando raggiunge il grande successo con il singolo “Un’estate al mare”, che le fa aggiudicare la vittoria al Festivalbar e scalare la vetta delle classifiche per mesi.
Mal si conciliano, però, il successo e la popolarità con la sua costante voglia di ricerca e sperimentazione musicale. E, soltanto nel 1988, con l’album “A casa di Ida Rubinstein” ha chiuso definitamente le porte alla “leggerezza”.
Giuni Russo è stata una donna all’avanguardia, dotata di grande sensibilità e originalità compositiva, unica nel suo genere è stata consacrata nel mondo internazionale come prima e sola interprete della “musica di confine”.
Nel 1994 è stato pubblicato l’album inedito “Se fossi più simpatica sarei meno antipatica” nel periodo in cui aveva iniziato a collaborare con scrittori e poeti. Nel 1997 ha cambiato palcoscenico e si è spostata in teatro, dove ha cantato i versi di Jorges Luis Borges nello spettacolo “Verba Tango” insieme a Giorgio Albertazzi. Per quattro anni è stata assente dal mercato discografico ed è tornata nel 2003, partecipando al 53esimo Festival di Sanremo, con il brano “Morirò d’amore”, che ha dato nome al titolo del suo nuovo album.
Nella notte buia tra il 13 e il 14 Settembre del 2004 l’artista è morta nella sua casa a Milano. Il suo patrimonio e repertorio artistico è stato valorizzato grazie a Maria Antonietta Sisini, che ha fondato l’Associazione GiuniRussoArte.
Marialessandra Cimò – Palermo Post