Una notte di tentati furti a Palermo si conclude con l’arresto di due uomini, Alessandro Di Stefano (42 anni) e Emanuele Burgio (33 anni), quest’ultimo cugino omonimo del 25enne ucciso nel 2021 alla Vucciria. I due sono accusati di tentato furto, resistenza e ricettazione. L’arresto è avvenuto in piazza Generale Cascino, dopo un breve inseguimento. La Polizia indaga per accertare se i due siano responsabili di altri tre colpi tentati o messi a segno nella stessa notte in diverse zone della città. Un’operazione che riaccende i riflettori sulla criminalità predatoria a Palermo e che riporta alla memoria il tragico omicidio di Emanuele Burgio, avvenuto in circostanze ancora da chiarire.
Tentato Furto in Via Montepellegrino: l’Intervento della Polizia
L’arresto è scattato in seguito a un intervento della Polizia in via Montepellegrino, nei pressi della Fiera del Mediterraneo. Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e del commissariato Libertà, forse allertati da una segnalazione al 112, sono intervenuti dove due persone stavano tentando di mettere a segno un furto in un’attività commerciale gestita da cittadini cinesi, specializzata nella vendita di articoli di cartoleria e per la casa.
Uno dei presunti ladri è stato immediatamente bloccato dai poliziotti, mentre il complice ha tentato la fuga a bordo di uno scooter Honda Sh, poi risultato rubato. Ne è nato un breve inseguimento, conclusosi quando il fuggitivo ha cercato di scavalcare il cancello di una proprietà privata. Entrambi gli indagati sono stati quindi ammanettati e portati negli uffici di polizia per l’identificazione e il fotosegnalamento.
Rilievi della Scientifica e Acquisizione delle Immagini di Videosorveglianza
Sul luogo del tentato furto è intervenuto anche il personale della Polizia Scientifica, che ha eseguito i rilievi e ha acquisito le immagini riprese da alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Elementi che potrebbero rivelarsi fondamentali per le indagini e per accertare eventuali responsabilità dei due arrestati in altri episodi criminosi.
Le indagini della Polizia hanno permesso di accertare che, nella stessa notte, erano stati tentati altri tre furti in diverse zone di Palermo. Due colpi sono andati a vuoto: uno ai danni del ristorante Marino di via Torre di Mondello e l’altro in un minimarket etnico di corso Vittorio Emanuele, gestito da un commerciante bengalese. Un terzo furto, invece, è stato consumato al Bar Alba di piazza Don Bosco, dove due ladri a volto coperto, dopo aver forzato la porta d’ingresso, hanno rubato 100 euro dalla cassa.
Indagini in Corso: Si Cerca il Collegamento tra i Diversi Episodi
Dopo gli arresti, proseguono le indagini degli investigatori per accertare se i due uomini fermati in piazza Generale Cascino siano responsabili anche degli altri furti tentati o messi a segno nella stessa notte. I poliziotti, con i riscontri della Scientifica, stanno analizzando i video delle telecamere di sorveglianza delle attività commerciali colpite, per confrontare le immagini e verificare se gli autori dei furti siano effettivamente gli stessi. Non si esclude, tuttavia, che ad agire possano essere state altre bande organizzate, specializzate in questo tipo di reati.
Dopo la convalida dell’arresto, il GIP (Giudice per le Indagini Preliminari) ha disposto per entrambi gli indagati l’obbligo di dimora. Una misura cautelare meno afflittiva del carcere, ma che comunque limita la libertà personale dei due uomini, in attesa del processo.
Il Processo per l’Omicidio Burgio: Condanne in Appello per i Romano
Uno dei due arrestati, Emanuele Burgio, è figlio di uno zio nonché cugino di primo grado del giovane di 25 anni ucciso nel 2021 in via dei Cassari, davanti alla trattoria gestita dalla famiglia in Vucciria. Un omicidio che ha scosso la città e per il quale, nel luglio scorso, si è concluso il processo d’appello. I giudici hanno confermato le condanne a 18 anni di reclusione per Matteo Romano e il nipote Giovanni Battista Romano, mentre hanno assolto Domenico Romano. Una sentenza che ha confermato, in parte, l’impianto accusatorio della Procura.
La serie di furti tentati o messi a segno nella notte a Palermo, e l’arresto dei due presunti responsabili, ripropongono il tema della criminalità predatoria in città, un fenomeno che crea allarme sociale e che richiede un’azione di contrasto costante e incisiva da parte delle forze dell’ordine. L’operazione della Polizia dimostra l’impegno degli agenti nel contrasto a questo tipo di reati, ma è fondamentale anche la collaborazione dei cittadini, chiamati a segnalare tempestivamente alle autorità eventuali situazioni sospette o episodi di criminalità. La sicurezza è un bene prezioso che va tutelato con l’impegno di tutti.