A poco più di un mese dal rinnovo dell’amministrazione comunale esplode la più grande delle emergenze cittadine, quella della gestione dei rifiuti, tra cumuli e roghi. Che possiamo tranquillamente definire come il più grande fallimento dell’amministrazione uscente che sui rifiuti ha avuto poche idee, tanta confusione ed incapacità.
Senza guardare a modelli d’avanguardia nelle regioni nord europee, ci sono Metropoli assai più complesse di Palermo ed enormemente più vaste, come Instanbul, che hanno risolto già da un decennio il problema dei rifiuti urbani. A Palermo e in Sicilia si continua ad andare a tentoni, utilizzando slogan e posizionamenti ideologici dall’una e dall’altra parte che anziché risolvere il problema lo acuiscono.
Siamo alle porte della prima estate senza misure restrittive legate al covid 19, si prevede un’invasione di turisti, volano indispensabile per la nostra economia, ed esattamente come lo scorso anno, se non peggio la città si mostrerà loro in tutta la sua sporcizia, evidenziando l’incapacità amministrativa e l’inciviltà di chi ci vive. Le prime avvisaglie già ieri notte, quando cumuli di rifiuti ammassati fuori dai cassonetti sono stati dati alle fiamme.
I vigili del fuoco sono intervenuti più volte nella zona di Borgo Nuovo: in via Castellana, in via Bronte. In fiamme spazzatura anche nella zona di via Uditore e in via Messina Marine.
Dalla Rap ci fanno sapere che al momento la discarica di Bellolampo è satura e i rifiuti sono accumulati anche nei piazzali dove ci sono 170 mila tonnellate di spazzatura che deve essere smaltita. L’amministratore Girolamo Caruso ha fatto sapere che, se non dovessero arrivare provvedimenti urgenti, da martedì sospenderà la raccolta.
Non è difficile immaginarsi l’esito dell’allarme lanciato da Caruso e quindi possiamo prepararci ad una nuova estate maleodorante, carica di fiamme e diossina. E passeggiando tra cumuli e roghi, tra cassonetto in fiamme e una catasta maleodorante ci pentiremo un po’ di chi avremo votato.
Roberta D’Asta – Palermo Post