Corleone, Maxi Sequestro di Latte Non Tracciato: 3.000 Litri Destinati a Caseifici, Intervento della Finanza
Tremila litri di latte crudo bovino, privi di tracciabilità e destinati alla trasformazione in prodotti caseari, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo. Un’operazione a tutela della salute dei consumatori e della legalità nel settore agroalimentare, frutto di un’attenta attività info-investigativa condotta dalle Fiamme Gialle. Il latte, trasportato all’interno di una cisterna, è stato intercettato durante un controllo su strada nel corleonese. L’irregolarità nella documentazione ha insospettito i finanzieri, che hanno approfondito gli accertamenti, scoprendo la mancanza di tracciabilità per una parte del carico. Un sequestro che lancia un segnale forte contro le frodi agroalimentari e che tutela l’intera filiera produttiva, dai produttori onesti ai consumatori finali.
Controlli su Strada a Corleone: Fermata Cisterna con Latte Sospetto
L’operazione è scattata nell’ambito di un servizio d’istituto condotto dai militari della Tenenza di Corleone, impegnati in un’autonoma e complessa attività info-investigativa in materia di contrasto alle frodi agroalimentari. Durante un controllo su strada, i finanzieri hanno fermato un autoveicolo adibito al trasporto di latte, una cisterna che ha subito attirato la loro attenzione. I militari hanno richiesto al conducente di esibire la documentazione relativa al carico, al fine di verificarne la provenienza e la destinazione.
Mancanza di Tracciabilità: 2.000 Litri di Latte Senza Documenti
Dai primi accertamenti, è emerso che solo una parte del latte trasportato, pari a 1.000 litri, era accompagnata da un regolare documento di trasporto. I restanti 2.000 litri, invece, erano privi di qualsiasi tracciabilità, rendendo impossibile risalire alla loro origine e verificarne la conformità alle normative igienico-sanitarie. Una situazione irregolare che ha fatto scattare ulteriori controlli, con il coinvolgimento del Servizio Veterinario dell’ASP di Corleone.
Intervento dell’ASP: Promiscuità del Carico e Sequestro Totale
Il personale del Servizio Veterinario dell’ASP di Corleone, intervenuto a supporto dei finanzieri, ha effettuato un’accurata ispezione del carico. È stata riscontrata una promiscuità tra il latte tracciato e quello non tracciato, rendendo di fatto impossibile la distinzione tra i due prodotti. Tale promiscuità, unita alla mancanza di documentazione per una parte del carico, ha portato al sequestro amministrativo dell’intero quantitativo di latte, pari a 3.000 litri, ai sensi dell’art. 18 del Regolamento CEE n. 178/2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare e istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Destinazione Caseificio Palermitano: Latte Pronto per la Trasformazione
Il latte sequestrato, secondo quanto emerso dalle indagini, era destinato a un caseificio della provincia di Palermo. Qui, il prodotto sarebbe stato lavorato e trasformato in latticini e formaggi vari, pronti per essere immessi sul mercato e finire sulle tavole dei consumatori. Un’operazione che, se non fosse stata intercettata dalla Guardia di Finanza, avrebbe potuto mettere a rischio la salute dei cittadini, ignari della provenienza e della qualità del latte utilizzato per la produzione dei formaggi.
Tutela della Salute dei Consumatori e della Concorrenza Leale
L’operazione della Guardia di Finanza di Palermo testimonia l’impegno costante delle Fiamme Gialle nel contrasto all’illecita commercializzazione di prodotti alimentari non tracciati. Un’azione a tutela dell’intera filiera agroalimentare, che mira a garantire la qualità dei prodotti e la salute dei consumatori finali. La mancanza di tracciabilità, infatti, impedisce di verificare la provenienza del latte, le condizioni igienico-sanitarie in cui è stato prodotto e trasportato, e la sua conformità alle normative vigenti. Inoltre, la commercializzazione di prodotti non tracciati rappresenta una forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore che rispettano le regole del mercato, danneggiando l’economia sana del Paese. L’intervento della Guardia di Finanza, quindi, non solo tutela la salute dei cittadini, ma anche il lavoro degli imprenditori onesti, che operano nel rispetto delle leggi e che garantiscono la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari.