È prematuro dire se Mirri e Gardini confermeranno ancora Corini sulla panchina del Palermo, nulla lascia presagire che la coppia al comando della compagine rosanero tolga la fiducia al tecnico, se non fosse che oggi la squadra siciliana ha toccato davvero il fondo. Non ci sono più giustificazioni, non ci sono più tempi di adattamento o gioco da trovare, né pazienza da chiedere ai tifosi.
Corini ha semplicemente portato il Palermo nel baratro della zona retrocessione. Il 3-0 di oggi al Liberati brucia più che mai per come è arrivato. Se con il Südtirol si poteva invocare la sfortuna oggi il Palermo è stato surclassato in campo, da un’ottima Ternana che ha umiliato l’undici di Corini superandolo sul piano tecnico, del gioco e della voglia.
Cosa inventerà in conferenza stampa Corini? Chiederà ancora tempo o per primo prenderà atto di un fallimento su tutta la linea? Appena arrivati l’ex capitano rosanero ha voluto stravolgere il gioco e gli interpreti ed é stato accontentato dai vertici della società di viale del Fante. Ma da quando ha messo la squadra in campo con le sue idee il Palermo ha collezionato 5 sconfitte su 6 partite.
Ma al di là dei risultati il tecnico non è riuscito a dare un’anima a questa rosa, che francamente appare anche molto al di sotto delle aspettative dal punto di vista tecnico. Un portiere mai decisivo, una difesa fragile, centrocampo inguardabile e perfino Brunori sembra piombato in un buio da cui non si vede luce.
Insomma questa squadra ha bisogno di uno scossone per mantenere la categoria, altro che play off o serie A. Corini potrebbe fare l’ennesimo gesti d’amore per la città prendendo atto del proprio fallimento e rassegnando le dimissioni, perché questa società ad oggi ci sembra francamente miope. A Terni un Palermo più brutto non si poteva vedere, sarebbe normale constatare l’incapacità della guida tecnica di uscir fuori da questo momento di crisi ed avere il coraggio e la lungimiranza di cambiare.