A guardare le altre squadre europee della galassia city football group non c’è da farsi troppe illusioni, ma del resto è scritto tra le righe del progetto stesso, più o meno una grande cantera planetaria. Il Troyes arrivato sedicesimo in Ligue 1, il Girona sesto nella serie B spagnola, il Lommel settimo nella serie B Belga (penultimo). Nessuna delle suddette ha avuto grandi benefici di investimenti, sono cantere che servono al Manchester City, per il quale si spendono anche 65 milioni di euro per il cartellino di un singolo calciatore. Una disponibilità di spesa illimitata, ma usata chiaramente per la squadra principale. Del resto il piano B del City football group si chiamava Pescara, non Genoa o Sampdoria.
Avremmo preferito Pallotta
Non nascondiamo le perplessità e non ci lasciamo andare a facili entusiasmi, avremmo preferito Pallotta, che avrebbe investito tutto sul Palermo. Magari a Roma non ha lasciato un gran ricordo, ma per la dimensione Palermo sarebbe stato il patron ideale.
Patron appunto, avrebbe voluto l’intera proprietà dei rosanero. Non sappiamo a che costo, ma sicuramente sarebbe stato il proprietario del 100%. Forse per questo Dario Mirri non ci ha pensato più di tanto a firmare con il City Football Group. Resta Presidente e tiene il 20% delle quote illiquidabili.
Superare le Perplessità legate al City football group
Quest’ultima postilla ci fa ben sperare. Innanzitutto perché Mirri è un tifoso, che ha dimostrato di voler bene al Palermo. Non ci scordiamo quando pagò al buio gli stipendi dell’ultimo anno in serie B. Ma soprattutto di Mirri ci ha sorpreso la capacità di gestione della società. Ha fatto crescere il brand, ha riavvicinato la gente alla squadra, si è circondato degli uomini giusti.
Non aveva i mezzi per fare meglio e questo glielo abbiamo rimproverato, perché da tifosi vogliamo sempre di più per i nostri colori. Ma gli va concesso di non averne sbagliata neanche una fino ad adesso. Allora fidiamoci di Dario Mirri e della sua intuizione.
Saprà trovare il giusto equilibrio tra gli interessi del City football group e quelli dei tifosi di un’area metropolitana grande più o meno come Manchester (che però, a differenza di Palermo, ha due grandi squadre che si contendono il tifo), senza contare i palermitani nel mondo che, come popolazione, fanno almeno New York.
Insomma con qualche perplessità ci vogliamo unire anche noi al coro degli entusiasti, W Palermo, W Santa Rosalia e W lo sceicco, ma soprattutto W Dario Mirri, che nonostante le critiche e le difficoltà ci ha riportato con le sue sole forze nel calcio che conta.
Simone Di Trapani – Palermo Post
I vostri dubbi e perplessità sono le mie. Anch’io avrei preferito un “qualsiasi Pallotta” proprietario del 100%, l’idea di essere un satellite della casa madre non mi fa fare voli pindarici con la mente.
Ma come scrivete giustamente voi fino ad oggi il Presidente Mirri ha dato dimostrazione di ampia professionalità nella gestione del progetto Palermo.
Insomma con qualche perplessità anch’io mi voglio unire al coro degli entusiasti, W Palermo, W Santa Rosalia e W lo sceicco, ma soprattutto W Dario Mirri