Casolare restituito ai Badalamenti. Ma era Confiscato?

Redazione
da Redazione
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La nostra testata, prima di altre, ha parlato di restituzione di un Casolare confiscato a Gaetano Badalamenti(vecchio boss di Cinisi) ai suoi eredi. A seguire diversi articoli e la sollevazione di associazioni, mondo politico e mondo sindacale. Il bene era stato assegnato all’associazione Casa Memoria Felicia da parte del comune di Cinisi, dopo che, tramite finanziamento europeo, era stato ristrutturato.

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Un atto scandaloso quello di restituire un bene che era stato confiscato ad un boss. Se non fosse che lo stesso non andava confiscato, non potendo rientrare tra i beni confiscabili al vecchio boss di Cinisi. E la revoca della stessa confisca avveniva prima ancora che fosse stato assegnato all’associazione Casa Memoria Felicia.

Come fa notare l’avvocato Christian Alessi, difensore di Leonardo Badalamenti, che si è opposto alla confisca  del bene da parte del Ministero dell’Interno, la corte d’Assise di Palermo la revocava, perché non poteva sussistere, il 9 Luglio 2020. Motivando la sentenza con le seguenti parole “il cespite in argomento non potrebbe comunque ritenersi espressione del reinvestimento di capitali illeciti da parte del dante causa del Badalamenti Leonardo avendolo egli ricevuto per donazione dalla sorella” … e ancora “tale cespite immobiliare pertanto non può che essere restituito agli aventi diritto…”. Revoca, inappellabile, che arrivava sei mesi prima che all’interno del bene entrasse l’associazione casa memoria Felicia.

Questa la ricostruzione dei fatti, la vicenda fa e farà ancora discutere molto, al di là delle ragioni legali. Resta da capire come mai, tramite fondi europei, si sia ristrutturato un bene che di fatto non era mai davvero entrato in possesso al ministero dell’Interno, in quanto oggetto di ricorso e che oggi viene rimesso nelle mani della famiglia Badalamenti con un valore ben più grande di quello che aveva al momento della confisca, era un rudere.

Redazione – Palermo Post

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