Camionista ubriaco guida mezzo carico di metano sull’A20, fermato dalla polizia stradale
Momenti di forte apprensione sull’autostrada A20 Messina-Palermo, dove un camionista di 57 anni, originario della Campania, è stato fermato dalla polizia stradale mentre guidava un mezzo pesante carico di metano liquido. Il conducente, che manifestava sintomi evidenti di ubriachezza, procedeva a zig zag e a velocità elevata, creando un serio rischio per la sicurezza degli altri automobilisti.
La folle corsa del camion è stata interrotta nei pressi dello svincolo di Santo Stefano di Camastra grazie all’intervento tempestivo di due pattuglie della polizia stradale, una appartenente alla sezione di Sant’Agata di Militello e l’altra a Buonfornello. Gli agenti, insospettiti dalle manovre pericolose del mezzo, hanno dato il via a un inseguimento per evitare che la situazione potesse degenerare ulteriormente.
Una volta intimato l’alt e fermato il veicolo, i poliziotti hanno immediatamente riscontrato che il camionista mostrava chiari segni di intossicazione alcolica: difficoltà di movimento e di linguaggio, oltre a un evidente odore di vino. Il successivo test con l’etilometro ha confermato i sospetti: il tasso alcolemico del conducente era di 2,04 g/l, ben oltre il limite legale, che per i conducenti professionali è fissato a zero.
L’ispezione del mezzo ha rivelato ulteriori dettagli preoccupanti. La motrice del camion presentava vistosi segni di urti e graffi sulla parte anteriore e laterale, lasciando intendere che il veicolo fosse entrato in collisione con infrastrutture stradali durante il tragitto. La situazione, già critica, era aggravata dalla pericolosità del carico trasportato: un ingente quantitativo di metano liquido, materiale altamente infiammabile.
Le verifiche successive hanno portato alla luce un ulteriore elemento: il camionista era recidivo, avendo già commesso un’infrazione analoga nei tre anni precedenti. Questa circostanza ha determinato l’immediata segnalazione del caso alla Prefettura per la revoca definitiva della patente di guida, in considerazione della sua qualifica di conducente professionale.
Il mezzo pesante è stato posto sotto sequestro e affidato al responsabile legale della ditta proprietaria, mentre il camionista è stato denunciato all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza. L’episodio ha rappresentato un grave rischio per la sicurezza stradale, considerando che il comportamento irresponsabile del conducente avrebbe potuto causare incidenti di vasta portata con conseguenze drammatiche.
L’operazione della polizia stradale ha permesso di scongiurare il peggio e di garantire la sicurezza della tratta autostradale, che in quel momento era trafficata. Il tempestivo intervento degli agenti ha interrotto un viaggio potenzialmente catastrofico, sottolineando l’importanza dei controlli su strada per prevenire comportamenti pericolosi.
Il caso mette in evidenza la necessità di un’ulteriore stretta sui controlli per i conducenti di mezzi pesanti, soprattutto in relazione al trasporto di materiali pericolosi. Le autorità continuano a ribadire l’importanza della tolleranza zero nei confronti di chi si mette al volante in stato di ebbrezza, in particolare quando si tratta di professionisti che hanno responsabilità dirette verso la sicurezza pubblica.
Grazie all’efficace coordinamento delle pattuglie e alla prontezza nell’intervenire, è stato possibile evitare gravi incidenti e mettere in sicurezza un tratto di autostrada cruciale per il traffico della Sicilia. La vicenda serve come monito per tutti i conducenti: il rispetto delle regole stradali non è solo un obbligo, ma una questione di salvaguardia della vita propria e altrui.