BORGETTO – Ottantuno anni dopo la sua morte, la comunità di Borgetto ha reso omaggio ad Antonino Fleres, Carabiniere decorato con Medaglia d’Oro al Merito Civile, trucidato dai nazisti a Lariano il 28 maggio 1944, all’età di soli 19 anni. La cerimonia commemorativa si è svolta questa mattina, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento a lui dedicato nel centro del paese, dove è incisa la motivazione ufficiale dell’onorificenza concessagli dal Presidente della Repubblica nel 2007.
Presenti alla commemorazione i familiari del militare, le autorità civili e militari, tra cui il Vice Sindaco di Borgetto, l’assessore Maria D’Amico, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo, Generale di Brigata Luciano Magrini, e il Comandante della Compagnia di Partinico, Capitano Mattia Rognoni. A dare un ulteriore significato intergenerazionale all’evento, la partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo Partinico-Borgetto, accompagnati dai docenti. La cerimonia religiosa è stata officiata da Padre Sergio Albano, parroco di Sant’Antonio, insieme al cappellano militare Don Salvatore Falzone.
Nel suo intervento, il Generale Magrini ha ricordato la figura di Fleres come esempio di fedeltà, coraggio e senso del dovere. Il giovane carabiniere, originario di Borgetto e arruolatosi seguendo le orme del padre, prestava servizio a Lariano durante uno dei momenti più drammatici della Seconda Guerra Mondiale. Catturato dai tedeschi mentre affiancava una pattuglia americana, fu torturato e interrogato. Dopo una prima fuga, tornò indietro per avvertire la popolazione del pericolo imminente, venendo però nuovamente catturato e fucilato in località Colle Fiorentino.
“Fleres – ha sottolineato Magrini – conosceva il rischio che stava correndo. Come Salvo D’Acquisto, ha rappresentato un modello di valore e abnegazione che oggi deve continuare a ispirare il nostro vivere civile.”
La figura di Antonino Fleres, insieme a quella di tanti altri giovani che hanno scelto di servire lo Stato in un momento di caos e di violenza, continua a costituire un riferimento etico per le nuove generazioni. Il suo sacrificio, come è stato ricordato durante la cerimonia, ha contribuito a fondare quel senso di legalità e di giustizia che ancora oggi guida l’impegno dell’Arma dei Carabinieri e delle istituzioni democratiche italiane.
I resti del giovane carabiniere riposano nel cimitero di Borgetto, suo paese natale, dove ogni anno la comunità rinnova il proprio legame con la memoria di uno dei suoi figli migliori.