Bentornata Vittoria, Bentornato Capitan Brunori
Nell’era del nuovo calcio, in cui i direttori sportivi sembrano spesso contare più degli allenatori, si potrebbe pensare che tutto il merito delle vittorie vada dato proprio a Carlo Osti e a chi lo ha scelto. Tuttavia, il Palermo di oggi è una squadra rinata, concentrata e finalmente attenta ai dettagli, e questa trasformazione è attribuibile a due fattori principali: il ritorno di capitan Brunori e il cambio di modulo introdotto dal tecnico Dionisi.
Il ritorno di capitan Brunori: un nuovo esordio
Dopo mesi trascorsi ai margini del progetto, relegato a scaldare la panchina, Matteo Brunori, l’italo-brasiliano che ha saputo conquistare il cuore dei tifosi rosanero, è tornato a indossare la fascia di capitano. Questo ritorno è stato accolto come un autentico evento da parte dei pochi ma calorosi tifosi presenti al “Barbera”, che non hanno mancato di acclamare i loro beniamini.
Capitan Brunori ha rappresentato, in questa prima uscita del 2025, molto più di un semplice giocatore: è stato il simbolo di una possibile rinascita, non solo per sé stesso, ma per tutta la squadra. È impossibile non pensare al precedente del 2022, quando, dopo una prestazione opaca contro il Potenza, il Palermo si trasformò divenendo squadra attorno al suo centravanti e da lì si avviò verso una cavalcata trionfale. Che il ritorno di Brunori possa avere lo stesso effetto oggi, è una speranza concreta.
La presenza di una vera squadra compatta e coesa capace di trovare le forze anche quando non ci sono è ciò che è mancato durante gran parte dell’era City Football Group, un periodo in cui la squadra ha spesso dato l’impressione di essere un insieme di individualità più che un gruppo compatto.
Un modulo vincente: il 5-3-2 della svolta
Il secondo grande fattore di questa rinascita è il cambio di modulo. Dionisi, il tecnico del Palermo, sembra aver finalmente abbandonato l’approccio sterile e poco incisivo del 4-3-3, improntato a un possesso palla fine a sé stesso e spesso privo di efficacia offensiva. Il nuovo 5-3-2 (che in fase di possesso si trasforma in un dinamico 3-5-2) ha portato una solidità e una compattezza che la squadra non mostrava da tempo.
Grazie a questa impostazione, il Palermo ha dimostrato di essere meno vulnerabile in difesa, concedendo pochissimo agli avversari e mantenendo una compattezza per tutti i novanta minuti. L’importanza di questa scelta tattica è stata sottolineata dal fatto che entrambe le reti segnate nella partita sono arrivate dai due attaccanti, un evento raro per il Palermo degli ultimi tempi. Finalmente, la squadra è tornata a sfruttare le potenzialità del proprio reparto offensivo, con una manovra che mette in risalto la capacità di finalizzazione degli uomini d’attacco.
La solidità della linea difensiva a cinque e la possibilità di sfruttare i terzini di ruolo in fase offensiva hanno trasformato una squadra spesso in balia degli avversari in un gruppo solido e coeso.
La mano di Osti: un leader silenzioso
Dietro a questa nuova compattezza e a questo clima di rinnovata fiducia c’è senza dubbio la figura di Carlo Osti, il nuovo responsabile dell’area tecnica. La sua esperienza e la sua capacità di lavorare dietro le quinte stanno già creando un ambiente che ispira fiducia e unità. Osti è riuscito, in poco tempo, a portare una ventata di serenità e una mentalità vincente, elementi fondamentali per rilanciare le ambizioni della squadra.
La presenza di un leader silenzioso come Osti, capace di muovere le pedine giuste e di supportare sia l’allenatore che i giocatori, si è rivelato un fattore decisivo. È grazie al suo lavoro se il Palermo sembra finalmente avere una direzione chiara e un’identità, due caratteristiche che erano andate perdute negli ultimi anni.
Una vittoria che è un punto di partenza
La prima vittoria del 2025 rappresenta molto più di tre punti in classifica: è un punto di partenza per una squadra che ha dimostrato di avere qualità e potenzialità, ma che finora non era riuscita a esprimerle in modo continuo. Con Brunori tornato a guidare il gruppo, un modulo che valorizza le caratteristiche dei giocatori e un uomo come Osti a dirigere il progetto tecnico, il Palermo ha finalmente le carte in regola per puntare in alto.
La stagione è ancora lunga e piena di insidie, ma i segnali sono incoraggianti. Se la squadra continuerà su questa strada, potrà scalare la classifica e raggiungere obiettivi importanti.
Il ruolo dei tifosi
In questo processo di rinascita, non va dimenticato il ruolo dei tifosi, che nonostante le difficoltà degli ultimi anni non hanno mai smesso di sostenere la squadra ed anche durante le contestazioni non hai mai messo in dubbio il loro amore e la loro fede.
Il Palermo che abbiamo visto in questa prima uscita del 2025, contro un Modena mai rinunciatario, è una squadra trasformata, che ha trovato nel ritorno di capitan Brunori, nel cambio di modulo e nella guida di Osti i tre pilastri su cui costruire il proprio futuro. La vittoria rappresenta un segnale importante e un punto di svolta per una stagione che può ancora riservare grandi soddisfazioni.
Bentornato, capitan Brunori: con te al comando, il Palermo può tornare a sognare in grande.