Truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico, sono i reati contestati dalla procura di Palermo all’ex consigliere comunale Giulio Cusumano e all’artista Alessio Scarlata, arrestati dalla sezione anti corruzione della squadra mobile guidata da Marco Basile. La polizia ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Sergio Demontis. A entrambi è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. Secondo gli inquirenti avrebbero compiuto pesanti irregolarità nell’organizzazione di manifestazioni per Palermo città della cultura 2018.
L’indagine che ha portato all’arresto dell’ex consigliere comunale di Palermo, Giulio Cusumano, e all’artista Alessio Scarlata nasce dalla denuncia di un funzionario del Comune che avrebbe raccontato di aver subito “pressioni e intimidazioni” da parte dei due per favorire associazioni culturali a loro “amiche” operanti nel mondo teatrale palermitano.Le indagini, che si sono avvalse anche di attività tecnica e accertamenti bancari, ha riguardato diverse procedure amministrative finalizzate all’assegnazione di finanziamenti pubblici per la realizzazione di eventi culturali, teatrali e sociali svoltisi nel capoluogo siciliano.L’attività investigativa ha evidenziato che nell’ambito della manifestazione ‘Palermo città della cultura 2018’ i due indagati, gestori di fatto di alcune associazioni culturali e organizzatori ‘occulti’ dei progetti, per ottenere la liquidazione del finanziamento da parte della Fondazione Sant’Elia, avrebbero presentato una falsa rendicontazione contabile, con fatture false e con somme gonfiate per l’allestimento delle iniziative culturali. Denaro che invece sarebbe servito per pagare debiti personali e per fare regali a parenti e amici.
Oltre all’ex consigliere comunale Giulio Cusumano e all’artista Alessio Scarlata agli arresti domiciliari da stamattina, nell’indagine per truffa e falso dalla squadra mobile di Palermo ci sono altri 15 indagati a vario titolo per i medesimi reati, tra cui rappresentanti legali e referenti di associazioni attive nel mondo teatrale e culturale palermitano, nonché i titolari delle citate licenze comunali ed alcuni medici del capoluogo. I due arrestati oltre che nell’evento Palermo città della cultura 2018, avrebbero utilizzato le stesse modalità illecite anche nell’organizzazione di altro progetto nella casa circondariale “Pagliarelli”, destinato ai detenuti e alle loro famiglie, predisponendo il rendiconto al comune di Palermo per la liquidazione del finanziamento dell’iniziativa con falsi documenti attestanti costi mai sostenuti. A carico dell’ex consigliere comunale, inoltre, sarebbero emerse indebite pressioni per ingerenze nelle procedure amministrative dello “Sportello Unico attività produttive del Comune di Palermo” (Suap). Cusumano avrebbe provato a far cancellare sanzioni amministrative tra cui la decadenza e la revoca nei confronti dei titolari delle licenze comunali dei servizi pubblici di piazza (cocchieri, tassisti e motocarrozzette).
Redazione – Palermo Post