Stanco ma soddisfatto, Vincenzo Sacco, il direttore artistico del Sicilia Film Fest, quando ci incontra per fare un bilancio della quinta edizione e parlarci del futuro del Sicilia Film Fest.
Vincenzo Sacco ci fai un bilancio della quinta edizione del festival?
Quest’anno il Sicilia Film Fest ha raggiunto i traguardi che ci eravamo prefissati, un pubblico sempre crescente, che dimostra la crescita costante della manifestazione. Basta guardare la fotografia dell’ultima serata trascorsa con Herbert Ballerina, Lucia Di Franco e Domenico Centamore, Palazzo d’Aumale brulicava di gente. Abbiamo anche avuto una grandissima attenzione mediatica, a riconferma della crescita del Festival. Sono stati tantissimi i lanci stampa, sono state tantissime le condivisioni social, tanti gli articoli, anche grazie alla collaborazione di partner come Palermo Post, che ha dato una copertura completa a tutti gli appuntamenti giornalieri, oltre alle interviste a tutti i nostri gli ospiti. Vedi, anche il fatto che tanti ospiti di prestigio ci scelgono e lo fanno sempre più numerosi anno dopo anno è il segno che stiamo costruendo una buona immagine di noi. attori, registi, artisti, addetti ai lavori sono felici di tornare, i loro agenti sono felici di consigliare il festival ai loro assistiti e Palazzo d’Aumale a Terrasini si riempie sempre di più, anno dopo anno.
Terrasini ormai è la location definitiva o possiamo aspettarci altri esperimenti itineranti come gli anni passati?
Il Sicilia Film Fest rimane sempre a Terrasini, dove è nato e dove è cresciuto. Nella straordinaria location di Palazzo d’Aumale, che noi continuiamo a chiamare il nostro “quartier generale”. Ma, sempre nell’ottica di continuare a crescere, saremo aperti a nuove esperienze. Negli anni passati abbiamo toccato Salemi, Martina Franca, Cefalù, sempre con l’ottica della condivisione, che non è mai stata accantonata. Ci piacerebbe portare il Sicilia Film Fest nei tre angoli della Sicilia per esempio. Ma il centro nevralgico rimarrà sempre Terrasini, da cui speriamo di costruire ponti con altri territori ed altre storie.
Tu ormai vivi e lavori a Roma da tanti anni, il Sicilia Film Fest è anche l’occasione per potere mantenere vive le tue radici?
Assolutamente si! Vivo da tanti anni fuori, però amo sempre tornare nella mia terra e non solo per vacanza. Perché c’è tanto in questa terra da raccontare e da fare conoscere. Per questo sono molto soddisfatto di questo percorso, che non è stato una tantum, come tante esperienze culturali in Sicilia che nascono e muoiono nel giro di una stagione, ma si è storicizzato arrivando alla quinta edizione. Lasciami dire che questo piccolo miracolo nasce anche grazie alla collaborazione con la società cinematografica Altre Storie, che poi realizza il Festival. Fondamentali per noi anche la collaborazione con la Regione Siciliana e con il Comune di Terrasini, che ci ha creduto dal primo momento. Insomma il Sicilia Film Fest è un piccolo sogno diventato realtà grazie al lavoro di tanti, primo tra tutti il Presidente del Festival Cesare Fragnelli, che ringrazio per aver creduto in questa iniziativa.
Quest’anno hai sorpreso tutti con un programma di sole commedie. Un modo per strizzare l’occhio ad un pubblico ancora non troppo avvezzo al Cinema d’Autore? Ricordiamo che a Terrasini non c’é neanche un Cinema.
Allora, il cinema come tante cose è fatto di abitudini, portarlo in un territorio dove non si è abituati al grande schermo è stato come introdurre una nuova dieta, a poco a poco chi mangia cinema e chi lo propone si influenzeranno a vicenda. Io penso che in questi anni abbiamo abituato il nostro pubblico a vedere tanti tipi di film, tutti i tipi di film e, anche grazie ai CineTalk moderati da Ivan Scinardo, abbiamo tentato di far capire come si fa il cinema, non ci siamo limitati solo a fare conoscere gli autori. Quest’anno abbiamo sperimentato una nuova formula, scegliendo solo commedie, ma come abbiamo visto non tutte commedie sono uguali. Per altro avevamo in concorso almeno due titoli d’autore, ma in realtà la definizione d’autore non si può mai scindere totalmente dall’idea commerciale. Perché è vero che la commedia è un genere commerciale per definizione eppure può essere fatta anche da grandi autori, quindi l’idea è quella di vedere il cinema tout court in in tutti i sensi e credo che stiamo abituando il nostro pubblico a vederlo in questo modo, a ridere e piangere, a riflettere e a passare una serata leggera.
E quando vedremo un film di Vincenzo Sacco?
Queste sono risposte che magari conosce soltanto il Sicilia Film Fest…
Queste sono risposte che magari conosce soltanto il Sicilia Film Fest…
Quindi…Vincenzo Sacco scrittore, autore, direttore artistico del Sicilia Film Fest, ma anche il Direttore Commerciale di Altre Storie, appassionato di scrittura, della storia siciliana e di storia in generale. In che ordine li mettiamo?
L’ordine è difficile, l’ordine viene da se. In realtà io in ogni cosa che faccio non ho mai scisso le varie componenti, perché alla fine, quando io scrivo ho i film in mente, quando lavoro a dei film da distribuire come direttore commerciale ho in mente tanti libri che ho letto ecc… Anche quando faccio il lavoro da direttore artistico del Sicilia Film Fest non ragiono in modo univoco, la bellezza di questo festival é il poter unire tante idee e tante fonti a partire dalla giuria, che non è mai solo cinematografica, ma ci sono sempre esponenti del fumetto, dell’arte, della moda e della cultura in generale, come anche il premio cinematografico alla carriera, che diamo a personalità extra cinematografiche, abbracciando così chi ha lasciato un segno in questa meravigliosa Sicilia.