A Palermo la Biblioteca Vivente sfida i pregiudizi.
Torna il 10 febbraio a Palermo al Teatro Atlante, la Biblioteca Vivente organizzata da Human Rights Youth Organization e Arci Atlante.
Si tratta di omaggiare e raccontare a testa alta come la gente ha vinto la lotta, il proprio modo di esistere e di resistere, accadimenti, stati d’animo, riflessioni e domande. È un metodo innovativo per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi e favorire la comprensione reciproca in modo positivo e divertente, attraverso la narrazione di storie di vita. Si tratta di prendere in prestito, per la lettura, delle persone vere e proprie, anzichè prendere dei libri cartacei. Il libro vivente ha, quindi, il compito di narrare e creare così, grazie all’ascolto delle altre persone, dialoghi.
I libri viventi incontreranno i lettori, studenti dell’Istituto superiore Duca degli Abbruzzi-Libero Grassi, che con cadenza bisettimanale hanno dato vita ad appositi laboratori. Il presupposto e l’intento dell’incontro sta nella volontà reciproca, dei libri viventi e dei lettori, di sfidare gli stereotipi e i pregiudizi. A Palermo, durante quest’evento, gli operatori di Hryo si occuperanno di dare voce a queste storie, pubblicandole e prestandole ai lettori, scelti nell’ambito del contrasto alla povertà educativa giovanile in una fascia di età tra i 15 e i 18 anni.
A Palermo la bellezza della “human library”
Perchè la “human library” è considerata tanto speciale?
“La Biblioteca Vivente è una vera e propria biblioteca con lettori, bibliotecari e un catalogo di titoli – racconta il direttore di Hryo, Marco Farina. E la differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine ma parlarci. Perché i libri sono persone in carne ed ossa. Si mettono a disposizione dei lettori per raccontare la propria vita, spesso caratterizzata da esperienze di minoranza e di discriminazione. Questi libri viventi vengono ‘presi in prestito’ per la conversazione: ogni lettore sceglie il suo libro”.
“Negli incontri svolti a scuola, con circa 40 giovani – dice Preziosa Salatino, formatrice teatrale di Arci Atlante – abbiamo utilizzato tecniche teatrali. Ma anche giochi di ruolo, discussioni e lavori di gruppo allo scopo di far emergere i pregiudizi più ricorrenti. Il risultato del percorso è stata la scelta consapevole dei ‘libri’ da leggere”.