A Bagheria una piazza intitolata al Carabiniere Filippo Salvi

Nicola Scardina
da Nicola Scardina
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A Bagheria, nel Palermitano, una piazza sarà intitolata a Filippo Salvi, maresciallo capo dei carabinieri, morto 16 anni fa a seguito di una caduta in una scarpata del Monte Catalfano, mentre era intento a collocare una telecamera che doveva servire alle indagini per catturare Matteo Messina Denaro.

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L’intitolazione è stata approvata con la delibera di Giunta Municipale, n. 84.

La cerimonia di inaugurazione della piazza si svolgerà il prossimo mercoledì 12 luglio, in occasione dell’anniversario della tragica scomparsa di Filippo Salvi; ed avrà inizio alle 09.30; seguirà una Messa nella chiesa di San Pietro.

La piazza è ubicata in via Mattarella, in un’area compresa tra gli edifici situati al civico n. 95, e al civico n. 121, dove è presente anche una fontana.

All’evento sarà presente il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli che inaugurerà la piazza alla presenza dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, e delle Forze Dell’Ordine che sono stati invitati appositamente per la commemorazione in memoria del Maresciallo Filippo Salvi.

La tragica scomparsa di Filippo Salvi

Originario di Sedrina, in provincia di Bergamo, Filippo Salvi era un carabiniere dei ROS (Raggruppamento Operativo Speciale): l’organo investigativo d’élite dell’Arma.

Salvi scelse la lotta alla mafia come missione di vita; insieme ai suoi colleghi stava lavorando alle indagini per catturare l’ex latitante Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio scorso a Palermo.

A Bagheria, sul Monte Catalfano, Filippo Salvi doveva installare una telecamera utile per filmare alcuni movimenti di soggetti vicini al boss, rimasto latitante per ben 30 anni.

All’improvviso la fatalità: il terreno cedette e Salvi scivolò, precipitando al suolo; aveva appena 36 anni.

In seguito a tale atto di valore, gli fu concesso l'”Encomio Solenne” alla memoria dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.

È a questo giovane carabiniere caduto in servizio che Lucio Arcidiacono, il colonnello del ROS (a cui si deve il coordinamento delle indagini per l’arresto di Matteo Messina Denaro), ha dedicato un risultato storico per l’Arma e per la lotta alla mafia.

Già una piazza è dedicata a Salvi, conosciuto anche con il nome di battaglia “Ram” (dovuto al fatto che era ragioniere informatico, diplomato all’istituto Belotti di Bergamo); ed è quella del suo paese natio nella val Brembana.

Anche ad Aspra, presso il museo dell’acciuga, Filippo Salvi viene ricordato nella piazzetta del museo, con una targa che ne celebra il sacrificio.

Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Bagheria.

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