Il Pubblico Ministero Giorgia Righi ha chiesto la condanna a otto anni per il ginecologo ed ex primario dell’ospedale palermitano di Villa Sofia, Biagio Adile, accusato di aver abusato sessualmente di una paziente e arrestato nel novembre 2017. Le indagini erano scattate nel 2016 dopo una denuncia presentata da una donna tunisina di 28 anni, difesa dall’avvocato Michele Calantropo. Secondo la versione della presunta vittima, Biagio Adile l’avrebbe molestata durante le visite: uno dei due incontri è stato registrato col cellulare e nella registrazione si ascolterebbero alcuni particolari che non lascerebbero dubbi ad interpretazione.
La giovane donna avrebbe anche ricostruito attraverso la sua testimonianza gli episodi di violenza nei quali sarebbe stata costretta dall’ex primario di uroginecologia di Villa Sofia a rapporti orali.
Dal canto suo il ginecologo, che da tempo è tornato in libertà, perché cessate le ragioni della custodia cautelare, ha sempre respinto tutte le accuse della donna, parlando di un rapporto consenziente e un successivo ricatto che avrebbe portato alla denuncia. Biagio Adile, che nel 2014 si era anche candidato Sindaco di Racalmuto, è difeso dagli avvocati Gioacchino Genchi e Antonino Agnello nel processo che si sta svolgendo davanti alla seconda sezione del tribunale, presieduta da Lorenzo Matassa, che sarà chiamata a decidere se quel giorno il rapporto sessuale tra l’ex primario, ormai in pensione, di Villa Sofia e la giovane donna tunisina fu consenziente o meno.
Redazione – Palermo Post