La vittoria contro il Bari, arrivata con un gol fortunoso di Le Douaron, ha regalato al Palermo tre punti preziosi. Ma chi pensa che bastino per riportare serenità tra i tifosi si sbaglia di grosso. Nonostante il successo, le critiche alla società e alla gestione tecnica continuano a essere feroci, e con ragione.
I numeri parlano chiaro: 24 punti in 19 partite non sono il rendimento che ci si aspetta da una squadra “costruita per vincere”, come ha sottolineato sarcasticamente anche l’allenatore del Bari, Moreno Longo, dopo la gara. La classifica corta della Serie B può essere un’attenuante, ma di certo non giustifica il cammino incerto e deludente del Palermo nella prima metà di stagione.
Un mercato deludente e scommesse perse
Uno dei problemi più evidenti è il mercato estivo. Il direttore sportivo Morgan De Sanctis ha difeso le scelte fatte, sostenendo che non si tratta di una rosa di scommesse. Tuttavia, i fatti raccontano un’altra storia. Giocatori come Blin, Gomis e Pierozzi sono stati impiegati col contagocce, mentre altri, come Appuah e Le Douaron, hanno avuto bisogno di tempo per adattarsi.
Il tanto celebrato Le Douaron, arrivato rinunciando alla Champions, ha segnato due gol consecutivi, ma è sufficiente questo per giustificare un investimento su un giocatore che avrebbe dovuto fare la differenza da subito? Anche Blin, descritto come un elemento chiave, non è riuscito a ritagliarsi uno spazio significativo. L’impressione generale è che il mercato sia stato un mix di scommesse e scelte sbagliate, aggravato da un’errata valutazione delle risorse già presenti in rosa.
Allenatore e dirigenza sotto accusa
Le critiche non risparmiano l’allenatore Alessio Dionisi. La squadra ha spesso mostrato limiti evidenti nel gioco, con prestazioni altalenanti e un’inconsistenza che riflette una mancanza di identità tattica. La vittoria contro il Bari è stata una battaglia più che una dimostrazione di superiorità, con il Palermo che ha sofferto fino all’ultimo contro un avversario che, sulla carta, non era costruito per puntare in alto.
La dirigenza, invece, sembra incapace di rispondere in modo efficace alle contestazioni. De Sanctis ha dichiarato che “è normale che ci sia insoddisfazione da parte dei tifosi” e che “bisogna fare di più e meglio”. Parole che suonano come una presa d’atto scontata e poco concreta. I tifosi chiedono risposte chiare, cambiamenti veri, non dichiarazioni di circostanza che non affrontano i problemi strutturali del club.
Un rapporto incrinato con la tifoseria
Il pubblico palermitano ha dimostrato ancora una volta un amore incondizionato per i colori rosanero, sostenendo la squadra per gran parte della partita contro il Bari. Tuttavia, il malcontento verso la società è emerso chiaramente nella contestazione finale, nonostante i tre punti conquistati.
Questo distacco tra tifosi e società è uno degli aspetti più preoccupanti. Una squadra come il Palermo, radicata nella passione della sua città, non può permettersi una gestione che sembri distante e poco empatica. I tifosi non si accontentano di risultati modesti e promesse future; vogliono vedere impegno, rispetto per la storia del club e un progetto concreto per tornare protagonisti.
Cosa aspettarsi dal girone di ritorno
De Sanctis ha promesso che la società si farà trovare pronta per il mercato di gennaio. Tuttavia, il passato recente lascia dubbi sulla capacità del Palermo di effettuare operazioni realmente utili. Se non si interviene con decisione, il rischio è di sprecare anche il girone di ritorno, aggravando una situazione già critica.
La prossima metà di stagione sarà cruciale per il futuro del Palermo. Dionisi e il suo staff devono dimostrare di avere le capacità per guidare la squadra verso una risalita in classifica, mentre la società deve mostrare di essere all’altezza delle aspettative di una piazza esigente e passionale come quella palermitana.
Al Palermo non servono meno parole e più fatti
La vittoria contro il Bari è stata una boccata d’ossigeno, ma non basta a nascondere i problemi profondi del Palermo Calcio. La gestione della società continua a essere lacunosa, il mercato estivo non ha portato i frutti sperati e la squadra mostra evidenti limiti sia tecnici che mentali.
Se il Palermo vuole salvare la stagione, deve cambiare approccio. Servono meno parole e più fatti, interventi mirati sul mercato e un cambio di atteggiamento che restituisca fiducia a una tifoseria che merita molto di più. Altrimenti, il rischio è di vedere il club affondare ulteriormente in una stagione che doveva essere di rilancio, ma che rischia di trasformarsi in un altro anno da dimenticare.