Il calcio europeo è scosso da una nuova bufera. Javier Tebas, l’inflessibile presidente della Liga spagnola, ha formalmente denunciato il Manchester City alla Commissione Europea. L’accusa? Aver aggirato le regole del fair play finanziario, gonfiando artificialmente i propri bilanci grazie a un complesso sistema di società satellite con sede negli Emirati Arabi Uniti. Un attacco frontale che, se confermato, potrebbe avere ripercussioni devastanti per il club inglese, attualmente uno dei più potenti e ricchi al mondo.
Non è la prima volta che Tebas punta il dito contro il Manchester City. Il presidente della Liga, noto per la sua intransigenza in materia di fair play finanziario, è da tempo un critico acceso dei club che, a suo dire, godono di vantaggi economici illeciti. Questa volta, però, l’attacco è diretto e circostanziato. “Il City ha molte aziende nel suo gruppo, situate al di fuori della struttura ufficiale, ed è lì che registra le spese”, ha dichiarato Tebas durante il Financial Times Business of Football Summit. “Queste aziende subiscono perdite, mentre il club mantiene i conti in ordine.”
Secondo la denuncia presentata dalla Liga, il Manchester City avrebbe creato una sorta di “struttura finanziaria parallela”. In pratica, il club trasferirebbe parte delle proprie spese su aziende formalmente esterne al City Football Group, ma di fatto controllate o influenzate dallo stesso. Queste aziende, situate negli Emirati Arabi Uniti, registrerebbero perdite, permettendo al club di presentare bilanci “puliti” e di rispettare, almeno apparentemente, le regole del fair play finanziario. Un meccanismo che, secondo Tebas, permetterebbe al City di ottenere un vantaggio competitivo sleale, sia in Premier League che in Champions League. Un vantaggio che il presidente de La Liga paragona a quanto accadeva con la società Enron, prima del crac.
La Commissione Europea Indaga: il Regolamento sulle Sovvenzioni Estere
La Commissione Europea ha confermato di aver ricevuto la denuncia della Liga e ha annunciato che la valuterà. L’indagine si baserà sul Regolamento sulle Sovvenzioni Estere, entrato in vigore il 12 luglio 2023. Questo regolamento permette alla Commissione di indagare su possibili aiuti di Stato esteri che possano alterare la concorrenza all’interno dell’Unione Europea, un principio che si applica anche al mondo del calcio. La Liga non si è limitata a denunciare il Manchester City. Nel mirino di Tebas è finito anche il Paris Saint-Germain, accusato di utilizzare meccanismi finanziari simili. Un’azione a tutto campo, quella della Liga, che mira a ristabilire un equilibrio economico nel calcio europeo e a garantire il rispetto delle regole da parte di tutti i club. Il Manchester City, per ora, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda. Tuttavia, fonti interne al club hanno definito le accuse di Tebas “infondate” e “prive di riscontri oggettivi”. Una presa di posizione netta, che preannuncia una battaglia legale lunga e complessa.
Il Palermo e il City Football Group
Il Palermo è di proprietà del City Football Group e sebbene non ci siano implicazioni dirette derivanti da questa situazione, a cascata la situazione potrebbe complicarsi. La denuncia della Liga contro il Manchester City (e il PSG) apre uno scenario inedito nel calcio europeo. Se le accuse dovessero essere confermate, le conseguenze potrebbero essere pesantissime, con possibili sanzioni sportive ed economiche per i club coinvolti. Ma al di là delle singole responsabilità, la vicenda ripropone il tema del fair play finanziario e della necessità di garantire una competizione equa e trasparente nel calcio, uno sport sempre più dominato da logiche economiche e da interessi extra-sportivi. La battaglia di Tebas è appena iniziata, e il futuro del calcio europeo potrebbe dipendere dall’esito di questa inchiesta.