Premesso che chi possiede una società di calcio ha il sacrosanto diritto di farci quello che ritiene più opportuno, è anche vero che questo sport coinvolge milioni di persone attorno ad una squadra. Non è un caso che siano i sindaci ad affidare i titoli sportivi quando una società fallisce. Il calcio in fin dei conti continua ad essere della gente, è uno sport di massa capace di influenzare dinamiche sociali, culturali ed economiche ben al di là del campo da gioco. Il calcio vive della passione della gente ed una società che ambisce a traguardi ambiziosi, sia dal punto di vista sportivo che economico sa di non potere fare a meno della passione dei tifosi.
Ecco perché non capiamo la scelta di confermare Corini. Sappiamo che il calcio è fatto di dinamiche particolari, di procuratori, equilibri, faccendieri ed un dietro le quinte persino più torbido della stessa politica. Sappiamo che non tutti i dirigenti agiscono in buona fede e che non tutti i dirigenti hanno capacità gestionali, la distanza siderale tra un De Laurentis ed un Gardini qualsiasi né è la prova. Ma continuiamo a non capire il perché di questa scelta. Che senso ha tagliare il cordone ombellicale tra la passione della gente e la sua squadra di calcio? Cui prodest, dicevano i latini, a chi giova?
Fin quando a muovere critiche sono testate giornalistiche e opinionisti più o meno autorevoli si può far finta di non ascoltare. Ma quando persino gli Ultras, fedeli paladini di una società che hanno sempre difeso, si stancano e invocano rispetto allora non si capisce più la strada che ha intrapreso questa società. Perché percorrere il proprio cammino contro il popolo che si dovrebbe identificare in te è praticamente impossibile.
I palermitani non hanno l’anello al naso, sono un popolo paziente, abituato a piegarsi per non spezzarsi, un popolo la cui asticella della sopportazione è storicamente tra le più alte al mondo, ma guai a superarla. La storia insegna anche questo nel calcio come nella vita,
Càlati juncu ca passa la china… i presidenti passano, gli allenatori passano, i calciatori passano, il Palermo resta ed appartiene alla passione della gente di una città fiera e millenaria.