“A festa ru tre maggio, o a festa ru me paisi” ha un passato radicato nella storia della città normanna. La tradizione vuole che a scacciare la peste nel 1625 – che in quegli anni aveva mietuto innumerevoli vittime fra Palermo e Monreale – sia stato proprio l’amato crocifisso.
Nella modernità i festeggiamenti di questa festa, famosa in tutta la Sicilia iniziano l’uno maggio e si protraggono fino al 3. Nei primi due giorni la festa viene caratterizzata da alcune manifestazioni folkloristiche. Diverse bande sfilano per le vie principali della città, che in quegli stessi giorni si riempie di giostre, luminarie e gazebi pieni di dolciumi.
Mancano pochi anni per la celebrazione della 400esima edizione della festa, è quindi più che doveroso ricordare ai nostri lettori perché Monreale celebra il suo Santissimo Crocifisso.
L’origine del Crocifisso si fa risalire alla prima metà del 1500, quando – come vuole la leggenda – un gruppo di pescatori di provenienza mista fra Monreale e Palermo incrociò una nave turca. Nella nave straniera c’era una statua che raffigurava il Crocifisso. I turchi trattavano la statua in modo blasfemo, sbeffeggiandola e prendendosene gioco, così i marinai siciliani decisero di comprarlo pagando una grande somma di denaro.
Tornati a terra nacque una vera e propria disputa su chi si sarebbe portato il crocifisso Monreale o Palermo? Per risolvere il contenzioso fra le due fazioni si decise – dice sempre la leggenda – di caricare la sacra effige su un carro trainato da degli asini, il luogo in cui si sarebbero fermati sarebbe automaticamente diventato il terreno su cui sarebbe stata costruita una chiesa in suo onore del Crocifisso.
Gli asini si fermarono nei pressi di Monreale, e nonostante le percosse da parte di alcuni uomini, non si mossero di un centimetro. Allora in quel luogo fu edificata la famosa chiesa della Collegiata, dove é esposto il Crocifisso. Il crocifisso venne da subito pregato da tutta la comunità.
Circa 400 anni fa nel 1624 tutta la provincia di Palermo venne colpita da una tremenda peste, portata da una nave tunisina. Non ci volle molto che i primi morbi iniziarono a manifestarsi pure nel piccolo comune ai piedi del monte Caputo.
Dopo un anno, quando i morti si contavano ormai a centinaia, l’allora vescovo decise dunque in extremis di far sfilare la sacra effige lungo le strade principali della città.
La tradizione vuole che dopo questo gesto in una situazione senza speranze la peste abbandonò Monreale e Palermo per non farvi mai più ritorno.
Da quell’anno, e per i successivi 396 a Monreale si iniziò a festeggiare e a ringraziare il Crocifisso, un paio di mesi prima che a Palermo iniziassero i Festeggiamenti per la stessa ragione a Santa Rosalia.
Emanuele Fragasso – Palermo Post