L’arbitro La Penna é stato squalificato per 13 mesi perché ha gonfiato dei rimborsi. Sarebbe una notizia come tante, nel paese dei furbetti del reddito di cittadinanza, che notizia può fare una piccola truffa di un piccolo arbitro. Se non fosse che attorno al calcio il volume d’affari é esorbitante ed un piccolo arbitro corruttibile diventa uno strumento in grado di alterare i risultati del campo, favorendo economicamente una squadra piuttosto che un altra.
Conosciamo bene l’arbitro La Penna, romano classe ’83, per avere arbitrato la finale di ritorno del play off di serie B il 18 Giugno 2018 tra Frosinone e Palermo. I rosa nero venivano da una vittoria netta nel gioco, ma non nel risultato al barbera, un due a uno che stava stretto all’undici di Stellone. Il Palermo, sembrava avere sotto controllo anche il match di ritorno, una superiorità netta dell’undici rosanero, che con autorevolezza addormentavano la prima frazione di gioco dopo aver sfiorato il vantaggio.
Arbitro La Penna protagonista di Frosinone Palermo
Nella ripresa, però, succede di tutto, al settimo il Frosinone passa in vantaggio e ribalta le sorti del playoff, la vittoria basterebbe alla promozione. Dopo 5 minuti di sbandamento, il Palermo, torna padrone del campo con il suo uomo simbolo di allora, Coronado. Il brasiliano salta Brighenti, ultimo uomo e s’invola verso la porta difesa da Vigorito, quando viene steso. Il rosso sembra inevitabile, ma ecco che entra in scena l’arbitro La Penna, che decide di sorvolare.
La partita continua con tensione alle stelle e una pressione costante del Palermo che non riesce però a trovare la via della rete. I minuti di recupero diventano 6 a quel punto succede di tutto, vengono lanciati palloni in campo dalla panchina del Frosinone ad interrompere i tentativi di attacco della compagine siciliana, ma ancora una volta La Penna fa finta di nulla. Così in contropiede arriva anche il 2-0 e il pubblico invade il campo prima del fischio e, naturalmente, per l’arbitro romano nulla da segnalare.
Il Palermo, dell’allora patron Zamparini, le prova tutte ricorsi e contro ricorsi, ma il calcio in Italia funziona in modo strano. Milioni di diritti TV nelle mani di un solo uomo: l’arbitro. Infatti, se nel suo referto non compare nulla di scritto sulle anomalie in campo, le centinaia di migliaia di telecamere e fotografie non fanno una prova. Quindi nulla da fare il Palermo resterà in B, mentre La Penna, per la sua performance verrà promosso insieme al Frosinone.
Probabilmente quel Palermo doveva essere portato al fallimento costi quel che costi, evento accaduto un anno dopo. Ma chissà la serie A, con i suoi diritti TV, magari avrebbe salvato la sua storia, il suo simbolo, il suo nome, rendendolo anche appetibile come affare. Oggi a causa di quei palloni e quell’arbitro, la quinta città d’Italia non esiste più, o quasi, calcisticamente.
Quindi La squalifica dell’arbitro La Penna, che rischia la radiazione, non é una notizia di secondo piano. È la dimostrazione che dopo il 2006, la retrocessione della Juventus, la penalizzazione al Milan e la radiazione di alcuni arbitri, nel mondo del calcio italiano non é cambiato niente. La lezione non é servita e poiché in ballo ci sono Milioni di diritti TV, società quotate in borsa e migliaia di lavoratori, l’autogoverno dello show calcistico (chiamarlo sport sarebbe troppo audace), andrebbe ripensato. Serve una riforma vera, non basta il solo VAR, servono organismi di controllo, incorruttibili ed esterni. A dire il vero servirebbe che tornasse ad essere uno sport, ma il processo di spettacolarizzazione é irreversibile.
Simone Di Trapani – PalermoPost