Rita La Mattina, moglie di Domenico Giannola, l’omeopata che é deceduto poche ore dopo il ricovero per covid all’ospedale Cervello, smentisce le notizie secondo le quali il Medico si stava curando con integratori e medicine omeopatiche.
Dopo essere risultato positivo, Giannola era stato seguito dai medici del dipartimento prevenzione dell’Asp che avevano fatto il provvedimento di isolamento. Immediatamente era stato preso in carico dai sanitari dell’Usca. Anche la moglie del medico, Rita La Mattina, 60 anni, é positiva al covid ed é chiusa in casa.
“Hanno detto che mio marito si curava con l’omeopatia e non é vero – dice al telefono – perché seguendo i consigli del medico di famiglia ha fatto eparina e terapia antibiotica con cortisone, dopo le prime avvisaglie e la positività, gli amici portavano a casa le medicine. Purtroppo, non ce l’ha fatta. Possibile pensare che se uno decide di non vaccinarsi o nutre qualche dubbio lo si debba additare come ‘no vax’, penso che ciascuno sia ancora libero in questo Paese di esprimere le proprie opinioni. Chi non é vaccinato lo mettiamo al rogo?”.
Giannola, dal racconto della moglie, aveva uno stato di stanchezza da alcuni giorni. Giovedì scorso l’intervento dell’Usca con il tampone risultato positivo, nel frattempo, aveva seguito la terapia suggerita dal medico di famiglia. Ieri in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni é stato trasportato dal 118 in ospedale, ma dopo circa un’ora é morto per un arresto cardiaco.
“Forse non ci sentivamo ancora pronti, da parte mia forse anche un pò di paura – aggiunge La Mattina – credo che ci sia un tempo di maturazione anche delle scelte, ma né io né mio marito abbiamo mai sottovalutato il covid e mio marito ai pazienti che gli chiedevano consigli sul vaccino rispondeva ‘documentatevi e scegliete liberamente’, siete liberi. Mio marito era un medico di grande cultura e di grande cuore che amava la sua professione e i suoi pazienti ai quali non si é mai negato”
Redazione – Cinisi Post