Palermo Frosinone Avremmo voluto titolare: “ma che goal ha fatto Verre”, dopo la magia da 50 metri al 37esimo che ha beffato un colpevole Turati, portiere frosinate che stanziava ai limiti della propria aria di rigore, invece commentiamo l’ennesima occasione mancata, un vero peccato perché la squadra di Corini nei primi ’45 minuti non aveva sbagliato nulla o quasi, facendo del possesso l’arma vincente che aveva piegato i primi della classe. Un Frosinone, che nonostante la profonda antipatia di cui gode a queste latitudini, ha mostrato di meritare la posizione di classifica e il grande vantaggio sulle inseguitrici. Forse meno forte nelle individualità del Genoa (eccetto caso che ci è apparso un calciatore di categoria superiore), ma compatto, concreto e cinico, come tutte le squadre chiamate a vincere.
La partita oggi si poteva anche chiudere nei primi quarantacinque minuti, ma un Brunori non in forma e un pochino di sfortuna hanno impedito ai rosanero di chiuderla. Poi al rientro in campo la storia purtroppo è cambiata, la squadra ha arretrato il suo baricentro e Corini non ha saputo cambiare l’inerzia della partita. Sinceramente risulta incomprensibile la sostituzione di Tutino, che stava trovando sempre spazio sulla sinistra e il ritorno a due centrali in difesa con l’entrata di Buttaro al posto di Nedelcearu, sempre più padrone della difesa rosanero.
Frosinone all’arrembaggio, Palermo che senza Necelcearu fatica ad uscire dalla propria trequarti di campo e la frittata è fatta, il Frosinone pareggia dopo uno sfortunato rinvio di testa della barriera rosanero palla a Daniel Boloca che da fuori al 75esimo la mette con un colpo di biliardo nell’angolo ala destra di un incolpevole Pigliacelli. Dalla panchina si chiama Soleri, ma ormai è+ troppo tardi per alzare il baricentro, Di Mariano sciupa un paio di occasioni e sulla bordata finale di Verre respinta dalla difesa si infrange l’occasione di potere regalare la gioia più grande ai tifosi rosanero. Oggi numerosissimi e ancora una volta campioni sugli spalti.
Post Partita Palermo Frosinone
“La mentalità che cerco nella squadra è questa – ha affermato Corini nel post partita- voglio che i giocatori abbiamo l’incazzatura sana per un pareggio che ti spinge a cercare di fare qualcosa di più in allenamento. Se sei arrabbiato perchè hai pareggiato contro una squadra prima in classifica che sta facendo un campionato a parte per il distacco che ha mi sta bene. Abbiamo affrontato Reggina, Genoa e Frosinone, le prime tre della classe, adesso andiamo a giocare sul campo del Südtirol che è quarto. E’ il momento di capire cosa vogliamo fare”. Per una volta siamo d’accordo con il tecnico è il momento di capire cosa vuole fare questo Palermo, ma il tecnico di Bagnolo Mella, dovrebbe includersi nel ragionamento e decidere se mettere la squadra in campo come nel primo tempo alta e spavalda, oppure con quella inquadrabile linea difensiva con due centrali, impacciata e timida.
Nota dolce come il rosa delle nostre maglie il debutto di Graves, che per precisione, attenzione, corsa, tocco di palla e personalità ha davvero impressionato il Barbare. L’ultimo arrivo di Gennaio, magari sarà il più prezioso di tutti.