La Guardia di finanza ha sequestrato più di 20 kg di sigarette di contrabbando al porto di Palermo durante un’operazione condotta in sinergia con i funzionari dell’Ufficio delle dogane. Il contrabbando di sigarette dopo la stretta degli anni 80 e 90 si era arrestato su tutto il territorio nazionale. Adesso é tornato in auge e frutta alle organizzazioni criminali che lo gestiscono nella sola città di Palermo circa 5 milioni di euro ogni anno.
Le sigarette di contrabbando arrivano prevalentemente da Tunisi e sono prodotte negli Emirati Arabi Uniti, stipate in container rappresentano un prodotto nettamente più dannoso delle originali, già gravemente dannose per la salute.
L’operazione condotta dai finanzieri del primo nucleo operativo metropolitano di Palermo e dai funzionari dell’ADM ha permesso di rinvenire 20 kg di sigarette di contrabbando all’interno di un bagaglio e di una grossa scatola trasportata da due marittimi dipendenti di una nota compagnia di navigazione.
I due soggetti, in procinto di raggiungere il varco d’uscita, sono stati fermati dai militari delle Fiamme Gialle, insospettiti dal comportamento furtivo. Così é stata condotta un’ispezione insieme ai funzionari ADM, del bagaglio bagaglio e dello scatolone che trasportavano. Rinvenendo 102 stecche di sigarette prive dei contrassegni di Stato e, quindi, introdotte in contrabbando nel territorio nazionale.
Entrambi i marittimi sono stati denunciati, a piede libero, all’Autorità Giudiziaria per contrabbando di tabacchi lavorati esteri (T.L.E.). L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo assicurata da ADM e dalla Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti che, attraverso gli spazi doganali, interessano il territorio nazionale.
Redazione – Palermo Post