Da ormai qualche mese il capoluogo della Sicilia si è riempito di monopattini abbandonati nei luoghi più assurdi. Per le strade principali, per Corso Calatafimi passando per Ballarò fino ai più piccoli vicoli del Capo, questi comodi mezzi di trasporto che possono raggiungere una velocità massima di 25 chilometri orari hanno in poco tempo conquistato Palermo e i suoi abitanti.
Il motivo si può ritrovare nella facilità di utilizzo, cliccando un semplice pulsante il monopattino accelererà, cliccandone un altro invece rallenterà. Sono molto pratici per chi deve raggiungere velocemente il centro storico e vuole sorpassare comodamente l’immenso traffico palermitano e soprattutto costa poco. Alcune aziende di monopattini vendono comodi abbonamenti mensili da 25 euro al mese, altri ti fanno pagare lo sblocco e poi poche decine di centesimi al minuto, insomma ce n’è per tutte le tasche.
Alcune persone però – soprattutto tra i più- non hanno ben compreso che bisogna rispettare i monopattini e i luoghi in cui vengono lasciati per poi essere utilizzati da qualcun altro.
Quante volte vi sarà capitato di vedere degli studenti mettersi in due nel monopattino, andando a impattare sul baricentro e aumentando il rischio di cadere nel comodo asfalto?
Alcune volte questi simpatici mezzi urbani vengono abbandonati nei posti più impensabili, noi – utilizzando la mappatura che l’apposita applicazione ci consente di consultare – ne abbiamo trovati alcuni sopra due vetture, in due quartieri totalmente diversi tra loro.
Adesso il rischio è che molte aziende, visto l’elevato numero di monopattini abbandonati ovunque, potrebbero decidere di cambiare le regole di noleggio o addirittura di ritirare il servizio.
Abbiamo sentito il proprietario di una delle due macchine sopra le quali sono stati rinvenuti monopattini abbandonati. “È davvero assurdo che alcuni debbano comportarsi in questo modo – tuona proprietario – non riesco a capire cosa possa mai esserci di divertente nell’abbandonare un monopattino sopra una macchina, questo potrebbe arrecare seri danni ad entrambi i mezzi, ma poi per cosa? Per fare un video considerato “divertente” da mettere sui Social? Mi auguro – conclude il proprietario – che gli organi di competenza intensifichino i controlli e multino chi compie azioni del genere”.
Emanuele Fragasso – Palermo Post