Il 23 Maggio del 1992 la strage di Capaci, di cui quest’anno correva il trentennale, il 25 si sarebbe giocata l’andata a Salò, contro la temibile FeralpiSalò, che aveva eliminato la favorita Reggiana. Sulla pagina facebook dei leoni del Garda il 23 Maggio compare un post commemorativo della strage che recita: “capaci di andare oltre il dualismo sul campo”. Passano due giorni e questa “capacità” si concretizza al Turina di Salò. I tanti tifosi arrivati da Palermo sono accolti come amici e sui social si sprecano i complimenti reciproci.
Poi arriva la partita di ritorno e il FeralpiSalò entra in campo per il riscaldamento con una maglia che commemora i giudici Falcone e Borsellino. I 35.000 del Barbera li accolgono con uno scrosciante applauso. I due presidenti fanno capolino in campo e si scambiano le maglie. Poco prima in tribuna erano arrivati sette tifosi da Salò, tra sorrisi, strette di mano e foto di rito è nata un’amicizia. Una realtà calcistica giovane, un piccolo paese sul lago di Garda, che non dimenticheremo e a cui auguriamo di diventare il David del calcio italiano, ne hanno tutte le potenzialità.
Palermo FeralpiSalò
Comincia in un clima di festa la partita e la FeralpiSalò nei primi minuti ci prova, riaprirla è difficile, ma nel calcio l’impossibile non esiste. Il primo quarto d’ora è tutto loro, con un Massolo in gran spolvero. Poi il Palermo prende le misure addormenta il gioco e prova a ripartire. La chiude così a due minuti dalla fine del primo tempo, con il solito Brunori partito sul filo del fuorigioco, si ritrova a tu per tu con il portiere avversario e lo batte. Finisce così il primo tempo e sugli spalti c’è solo voglia di fare festa. Siamo tanti, come non accadeva da troppo tempo, anche il settore ospiti è pieno di colori rosanero. Il secondo tempo scorre senza troppe emozioni.
Brunori e quel gesto nobile mediato da “Duracell”
Palermo FeralpiSalò volge alla fine, Baldini fa i cambi pensando alla finale playoff. Esce Brunori per dare spazio a Fella e riposare un po’. Un uomo, noto a chi frequenta il Barbera come “duracell”, comincia a battere sulla vetrata dietro la panchina del Palermo. Batte e fischia in continuazione, vuole attirare l’attenzione di qualcuno sulla panchina rosanero. S’incuriosisce l’intera tribuna che guarda la scena e ascolta quel fischio così forte da sentirsi oltre i cori della Curva Nord.
Finalmente qualcuno si accorge di quel fischio. Duracell parlotta con un dirigente rosanero ed indica il ragazzo in carrozzina che ha accompagnato allo stadio. Passa meno di un minuto e gli viene lanciata la maglia di Matteo Brunori. Il ragazzo in carrozzina la indossa e non riesce a trattenere la commozione, con lui anche migliaia di palermitani che assistono alla scena dalla tribuna. Finisce così la festa al Barbera. Adesso l’ultimo ostacolo tra il Palermo e la serie B si chiama Padova. Una nuova amicizia è nata con la FeralpiSalò e una lunga 39 anni si appresta. Andata giorni 5 a Padova, Ritorno giorno 12 a Palermo.
Simone Di Trapani – Palermo Post