Nuova operazione antimafia a Palermo: i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito un sequestro di beni per 1,6 milioni di euro, riconducibili a soggetti ritenuti vicini alla famiglia mafiosa di Porta Nuova. Sequestrati un appartamento, due ville, un’auto e ingenti somme di denaro contante, ritenuti provento di attività illecite. Contestualmente, sono state arrestate tre persone per un’estorsione aggravata dal metodo mafioso, commessa in concorso con altri soggetti già arrestati nell’operazione “Grande Inverno” dello scorso febbraio. Un’ulteriore azione di contrasto alla criminalità organizzata, che conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta alla mafia e nella tutela della legalità.
L’operazione odierna rappresenta un seguito dell’operazione “Grande Inverno”, condotta dai Carabinieri l’11 febbraio scorso, che aveva portato all’esecuzione di 18 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettante persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e altri reati. Le nuove indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo, hanno permesso di individuare beni e disponibilità finanziarie riconducibili a soggetti ritenuti contigui alla famiglia mafiosa di Porta Nuova, per un valore complessivo di oltre 1.300.000 euro, e di arrestare tre persone per un’estorsione commessa nel settembre 2023.
Il decreto di sequestro preventivo urgente, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia, ha riguardato un appartamento, due ville, un’autovettura e una somma di denaro contante, per un ammontare complessivo di oltre 1.300.000 euro. Beni ritenuti provento delle attività illecite del clan mafioso di Porta Nuova, che sono stati sottratti alla disponibilità della consorteria criminale.
Estorsione Aggravata: 3 Arresti per un “Pizzo” da 30.000 Euro
Contestualmente al sequestro, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, nei confronti di tre soggetti, accusati di aver commesso, in concorso con altre persone già arrestate nell’operazione “Grande Inverno”, un’estorsione ai danni di una vittima non meglio specificata. Secondo l’accusa, i tre avrebbero costretto la vittima, nel settembre del 2023, a consegnare la somma di 5.000 euro e a promettere il pagamento di ulteriori 25.000 euro, procurando un profitto ingiusto alla famiglia mafiosa di Porta Nuova.
Nella mattinata di ieri, i militari del Nucleo Investigativo, supportati da personale dei Gruppi di Palermo e Monreale, dai “baschi rossi” dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, da personale specializzato della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento “Sicilia”, dalle aliquote di primo intervento del locale Nucleo Radiomobile e da unità del Nucleo Cinofili di Palermo, hanno eseguito 29 decreti di perquisizione locale, emessi dalla DDA, nei confronti di 35 persone. Nel corso delle operazioni, che hanno visto impegnati circa 200 Carabinieri, è stata rinvenuta e sequestrata, nella disponibilità di una persona ritenuta vicina alla famiglia di Porta Nuova, l’ingente somma di 315.000 euro in contanti, oltre a documentazione utile ai fini dell’indagine.
Arresto in Flagranza: Trovato con Marijuana e Materiale per il Confezionamento
Durante le perquisizioni, è stato inoltre arrestato in flagranza di reato un soggetto pregiudicato, trovato in possesso di oltre 100 grammi di marijuana, una somma di circa 2.000 euro, ritenuta provento dell’attività illecita, e materiale per la lavorazione e il confezionamento della droga.
L’operazione dei Carabinieri a Palermo rappresenta un ulteriore colpo alla criminalità organizzata e conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta alla mafia e nella tutela della legalità. Il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 1,6 milioni di euro, l’arresto di tre persone per estorsione e il ritrovamento di droga e denaro contante testimoniano l’efficacia dell’azione investigativa e repressiva condotta dai Carabinieri, in sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia. Si ricorda che, in attesa di giudizio definitivo, per tutti gli indagati vige la presunzione di innocenza. La lotta alla mafia è una priorità per lo Stato e per la società civile, un impegno che richiede la collaborazione di tutti per sconfiggere un fenomeno criminale che minaccia la democrazia e lo sviluppo del Paese.