È stato un epilogo drammatico quello che ha segnato la serata a Partinico, dove due uomini — i fratelli Failla — si sono consegnati spontaneamente ai Carabinieri, dichiarandosi coinvolti nell’aggressione che ha portato alla morte di Gioacchino “Gino” Vaccaro. La vicenda, che ha sconvolto l’intera comunità, è ora al centro di un’indagine della Squadra Mobile di Palermo.
I fratelli Failla, conosciuti nel paese, sono ritenuti i presunti responsabili di una violenta colluttazione avvenuta a pochi metri dal negozio di frutta e verdura che la vittima gestiva. L’intero quartiere è ora sotto la lente degli investigatori, che stanno passando al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di ricostruire ogni momento dell’accaduto.
Un malore al pronto soccorso: inutili i tentativi di salvarlo
Gioacchino Vaccaro, dopo l’aggressione, si era recato all’ospedale “Civico” di Partinico accompagnato dai familiari. Le sue condizioni, inizialmente ritenute gestibili, sono precipitate improvvisamente mentre si trovava al pronto soccorso. Colto da un malore, si è accasciato a terra davanti ai sanitari. I medici hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma ogni sforzo si è rivelato vano.
A causare il decesso sarebbero state lesioni interne gravi, probabilmente riportate durante la colluttazione con i fratelli Failla, che avrebbero coinvolto organi vitali, in particolare la milza. Elementi che dovranno ora essere confermati dall’autopsia disposta dalla magistratura.
Autopsia e indagini: la Procura vuole fare chiarezza
Il magistrato di turno della Procura della Repubblica ha disposto l’esame autoptico sul corpo di Vaccaro, che sarà eseguito nei prossimi giorni presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. L’obiettivo è fare piena luce sulle cause della morte e determinare con esattezza le responsabilità di chi ha preso parte alla lite.
Nel frattempo, i fratelli Failla sono stati ascoltati dagli investigatori insieme ad alcuni testimoni oculari. Si cerca di ricostruire non solo la dinamica dell’aggressione, ma anche il contesto che avrebbe portato allo scontro fatale. Non si esclude che vi fossero vecchi attriti o tensioni personali alla base del gesto.
La città di Partinico resta attonita davanti a una vicenda che ha trasformato una lite in tragedia. Intorno alla famiglia di Gino Vaccaro si è stretto un forte cordoglio popolare, mentre le autorità proseguono il lavoro per restituire giustizia alla vittima e risposte a una comunità scossa e incredula.