È sfociata nel sangue una lite in strada a Partinico, nel Palermitano, dove nel pomeriggio di domenica 30 marzo è avvenuto un omicidio che ha sconvolto la comunità locale. A perdere la vita è stato Gioacchino Vaccaro, 46 anni, fruttivendolo noto nel quartiere, morto a seguito di un violento pestaggio scaturito da una rissa in Largo Avellone. Ferito anche suo figlio di 17 anni, attualmente ricoverato ma non in pericolo di vita.
La dinamica, ancora oggetto di accertamenti da parte della Polizia di Stato, parla di un’escalation di violenza nato per futili motivi. Il tutto si è consumato nel tardo pomeriggio, intorno alle 17, in una zona residenziale della città.
Il figlio aggredito per un rimprovero, il padre scende in strada e viene colpito a morte
Secondo le prime ricostruzioni investigative, il giovane 17enne, figlio di Vaccaro, avrebbe rimproverato due ragazzi che transitavano in auto ad alta velocità nei pressi della loro abitazione. Una reazione dettata dalla paura e dalla rabbia per l’imprudenza in una zona abitata da famiglie e bambini.
La discussione si sarebbe rapidamente trasformata in aggressione: i due a bordo dell’auto sono tornati indietro, hanno fermato la vettura e aggredito fisicamente il ragazzo, colpendolo ripetutamente davanti agli occhi della madre. È stata proprio quest’ultima, in preda al panico, a chiamare il marito chiedendo aiuto.
Gioacchino Vaccaro è sceso immediatamente in strada per difendere il figlio, ma è stato travolto dalla violenza dei due aggressori, che si sono scagliati anche contro di lui. L’uomo è stato colpito ripetutamente con violenza, riportando ferite gravissime.
Soccorso e trasportato d’urgenza al Civico di Partinico, è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale. Inutili i tentativi del personale medico di salvargli la vita. Il figlio è stato anch’egli medicato per contusioni e ferite multiple, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni.
I responsabili si consegnano ai Carabinieri: indagini in corso
Subito dopo il pestaggio, i due aggressori si sono dati alla fuga. Non è però durata a lungo: poche ore dopo si sono consegnati spontaneamente ai Carabinieri, evitando così di innescare una caccia all’uomo. Le forze dell’ordine li hanno identificati e affidati alla Polizia di Partinico, che coordina le indagini sotto la supervisione della Procura di Palermo.
Gli investigatori stanno ricostruendo con esattezza la sequenza dei fatti, acquisendo testimonianze dei presenti e analizzando eventuali immagini di videosorveglianza nella zona. La pista principale resta quella di una lite degenerata in omicidio, senza alcun pregresso tra le parti, ma l’ipotesi dell’aggressione volontaria verrà approfondita nei prossimi giorni.