Cento milioni di fatturato all’anno e una pioggia di investimenti su Palermo da imprenditori cinesi della Lombardia e di altre province siciliane. L’impresa cinese è fatta così: “alta produzione e nuove aperture di medie e grandi strutture commerciali, spiega Marco Mortillaro, consulente di impresa, direttore dell’associazione Cinesi d’Oltremare e, da poche ore, vicepresidente vicario di Confintegra, la neonata federazione che raggruppa le comunità straniere di Palermo e che gravita nella galassia Confcommercio. Il settore che tira di più è la ristorazione: “Entro l’anno – dice Mortillaro – apriranno almeno trenta ristoranti in provincia. In città, invece, è pronto un piano di aperture che comprende la nascita di un grande ristorante in via Leonardo Da Vinci e un altro a Carini, a pochi chilometri da Palermo, all’interno di un centro commerciale”.
Ad avere molto successo è la formula dell’emporio, dove si vende di tutto, con strutture medie di vendita fino a 1500 metri quadrati. Ai nastri di partenza ci sono due grandi superfici in via Pitrè e in via Villagrazia. “È bene specificare che l’80 per cento dei prodotti in vendita nei negozi cinesi sono italiani – continua Mortillaro – Così anche la forza lavoro, che in larga parte, soprattutto nei ristoranti, è italiana”.
L’associazione dei cinesi con sede in via Lincoln ha tra le sue fila 350 imprese su circa 420 attive in provincia di Palermo. Imprese che “incidono positivamente sul Prodotto interno lordo (Pil) della città – dice Mortillaro – Per grandi numeri, i 50 ristoranti in provincia di Palermo producono un fatturato medio di 25 milioni, 50 milioni di euro è invece quello dei 50 centri commerciali, mentre la produzione di 120 empori si attesta sui 10 milioni all’anno. Altri 15 milioni arrivano da una moltitudine di piccolissimi negozi”.
A radicarsi nel territorio palermitano è la terza generazione di cinesi, ormai palermitani, con il pallino per gli affari. “È una generazione che tiene molto a radicarsi nel territorio, che vuole la migliore istruzione per i figli, tra università e scuole private, e che accende mutui per acquistare la prima casa o il negozio. Sono loro che stanno facendo la differenza – conclude Mortillaro – e l’associazione rappresenta il supporto giusto per l’ulteriore sviluppo imprenditoriale”.
Redazione – Palermo Post