C’ho messo un po’ a scendere giù.
Tra effetto serra, riscaldamento globale e cambiamento climatico anche tra le nuvole la confusione regna sovrana.
Non vedevo l’ora di scendere giù.
Chiariamoci, non disdegno il luogo in cui son nato. Tra nuvole condensate, raffiche di vento, fulmini e saette è tutto “elettrizzante”. Ma per quanto possa sentirmi a mio agio in quel contesto, non c’è nulla in questo mondo che possa sostituire il sorriso sul volto di un bambino e la gioia nel cuore di chi, un bambino, lo è già stato.
Nel periodo più freddo, infatti, si riscopre un calore e un’umanità che gli ostacoli della vita quotidiana tendono ad assorbire e relegare. Ci si concede lo spazio e il tempo per stare con le persone più care e riavvicinarsi a quelle lontane, si è più propensi alla condivisione e si è totalmente proiettati verso l’altro. Insomma, c’è un’aria diversa. E’ il momento più atteso dell’anno dopotutto.
Non ditelo ai miei superiori ma prima di terminare il viaggio tra le mani di chi mi raccoglie, durante i miei continui cicli di vita, vado alla ricerca dei luoghi più caratteristici in cui le rappresentazioni natalizie, le decorazioni, i babbi paffuti e i dolci tipici mi permettono di riscoprire nuove forme di una festività che nei sorrisi dell’altro e tra le continue manifestazioni di affetto cristallizzerà i ricordi più belli.
Si sa, i mercatini natalizi sono la massima espressione del Natale. Pieni di luce e atmosfere emozionanti, sono una tradizione che si rinnova ogni anno; le piazze delle città e dei borghi di montagna si circondano di casette di legno ricche di idee regalo, tradizioni gastronomiche e prodotti artigianali. L’Italia, ovviamente, si è sbizzarrita in tutta la sua creatività.
I mercatini natalizi più caratteristici
Nel mio girovagare, una raffica di vento mi ha condotto in Toscana. Incuriosito, ho fatto un salto a Firenze per concedermi un tour all’interno del mercatino di punta dell’intera regione. Da oltre 20 anni, a Piazza Santa Croce il “Weihnachtsmark” è un appuntamento fisso per fiorentini e turisti. Difatti, davanti all’iconica basilica è possibile curiosare tra i tanti stand che propongono idee regalo, artigianato, prodotti tipici e addobbi natalizi. Questo villaggio tedesco, nel cuore di Firenze, permette di respirare le tipiche atmosfere natalizie in una delle più belle piazze della città (dal 19 novembre al 18 dicembre).
Dopo aver salutato le rive dell’Arno, approfitto del fatto che Babbo Natale abbia abbandonato il Polo Nord e, dalla Lapponia, si sia trasferito a Viterbo; al centro del quartiere medievale più grande d’Europa. Il “Viterbo Christmas Village” permette, ad adulti e bambini, di immergersi in un mondo fatto di fate, elfi, renne e atmosfere casalinghe natalizie. Tra le vie del borgo i piccoli visitatori potranno conoscere e salutare da vicino Babbo Natale. Un occasione per abbracciarlo e affidare le richieste natalizie di ogni piccolo sognatore (dal 26 novembre al 6 gennaio).
Poi, affascinato dalle linee medievali, non posso che scendere più a sud e sostare al Castello di Limatola (Benevento) che, dall’alto, osserva il borgo con le sue vie. Ospita uno dei mercatini natalizi più belli d’Italia: il Cadeaux al Castello. La struttura si trasforma in un luogo incantato segnato da un magico percorso di luminarie, animato dalle danze medievali, da artisti di strada, mestieri medievali, gastronomia della zona. Tra gli stand fioccano i prodotti e le eccellenze dell’artigianato, antiquariato e ceramiche. Oltre 120 espositori ripropongono, nelle zone esterne del Castello e in quelle interne, gli chalet più tipici dei mercatini natalizi (dal 25 novembre all’11 dicembre).
Da Limatola ad Erice il passo è breve (ma il tragitto un po’ meno). In provincia di Trapani, “EricèNatale” si propone in una serie di iniziative dal sapore natalizio. Qui, l’arte incontra le più antiche tradizioni e il piccolo borgo medievale farà da cornice ai mercatini natalizi e ai numerosi presepi, di materiali e stili diversi, sparsi nelle strade e nelle piazze del centro (dall’8 dicembre all’8 gennaio).
E’ un ritorno alle origini
E’ unione e condivisione. Il Natale permette di distogliere l’attenzione da sè stessi nel tentativo di dedicarsi all’altro. Fa riscoprire la bellezza di ascoltare e non sentire, guardare e non vedere. Permette di allentare la presa e ritrovare l’abbraccio di casa; di spostare l’occhio, ipervigile a ciò che è immediato, materiale, sostituibile e orientarlo su ciò che, in fondo, conta davvero. Le preoccupazioni quotidiane hanno un peso diverso se condivise.
Il Natale è il motivo per il quale mi prendo questa libertà prima di terminare il viaggio. Il sorriso sui volti, la magia degli abbracci sinceri, la gioia di chi può ritrovarsi.
E’ un ritorno alle origini.
D’altronde, è la festa della magia.
Un fiocco di neve giramondo
Giuseppe Carbone