Trent’anni fa, il 27 gennaio 1992, moriva a soli 62 anni, Claudio Catalfio, Sindaco di Terrasini per otto anni e fondatore della Biblioteca Comunale che è a lui intitolata. Esponente della sinistra democristiana, fu consigliere comunale a soli 24 anni, assessore al Turismo e nel 1970 sindaco per cinque anni ininterrotti, fatto rarissimo all’epoca. Riuscì con un’azione amministrativa senza precedenti a cambiare il volto alla cittadina marinara, che aveva ancora gran parte delle strade non asfaltate e senza illuminazione. Quattro miliardi di opere pubbliche in quei cinque anni, tra le quali la totale sistemazione di strade, marciapiedi e rete fognaria, impianto di pretrattamento delle acque reflue alla Praiola, ancor oggi l’unico depuratore di Terrasini, che fu uno dei primi della Sicilia. Claudio Catalfio riuscì ad acquistare il Palazzo Cataldi, costruito nel ‘700 dai La Grua, grazie alla promessa personale del proprietario, e che fu onorata dalle sorelle Cataldi, nonostante un privato avesse offerto 40 milioni di lire, l’edificio che oggi è sede della Biblioteca, venne acquistato a soli 21 milioni. Tra le numerose realizzazioni si ricorda il nuovo stadio, il grande nuovo viale Dalla Chiesa, il restauro del piano terra del Palazzo La Grua per l’istituendo Antiquarium Comunale.
Le scalinate della spiaggia Praiola, prima inaccessibile. Oratore finissimo, riusciva a riempire le piazze suscitando l’ammirazione e la stima anche degli avversari politici. Nelle dichiarazioni programmatiche del 1970 Claudio Catalfio dichiarò che “Ogni iniziativa di questa nuova amministrazione di centrosinistra sarà improntata ad assumere come parametro della propria attività, non il mero raggiungimento di risultati ma il parametro uomo. E’ una giunta popolare, in quanto rende, attraverso i loro rappresentanti, più larga la partecipazione del popolo alla gestione pubblica e intende operare in senso popolare, attuando il programma concordato dai due partiti (DC e PSI) che rappresenta le istanze primarie del popolo, nel rigore delle leggi e ricondurre al rispetto di esse ogni deviazione”. Concetti oggi di moda ma non comuni negli anni settanta. Claudio Catalfio nasce a Montelepre il 19 giugno del 1929, nella casa del nonno materno Francesco Sammartino, medico chirurgo. Il padre Giuseppe, segretario comunale, antifascista dovette emigrare in provincia di Pavia. Giovanissimo inizio una collaborazione giornalistica al quotidiano La Provincia Pavese dove scriveva racconti e articoli e quando si profilava l’assunzione al Corriere della Sera, tornò a Terrasini dopo la morte del padre iniziando la politica attiva. E’ stato consigliere Comunale fino al 1990, sindaco anche nel 1977-79, 1981-1982, 1988-1989., Consigliere d’amministrazione dell’Ast, Presidente della Unità Sanitaria Locale 56 di Carini, Consigliere dell’Area Sviluppo Industriale di Palermo, esperto e appassionato di enogastronomia fu insignito Sommelier Onorario dall’Associazione Italiana Sommelier. Non volle mai tentare scalate elettorali, “Preferisco essere protagonista per la mia città”, dichiarava, benché Terrasini in quegli anni esprimesse una classe politica di primordine che oggi farebbe sfigurare molti deputati e senatori.
E protagonista, Claudio Catalfio lo fu fino all’ultimo, primo dei non eletti per la prima volta alle elezioni del 1990, gli chiesero, nel mezzo di una gravissima crisi istituzionale di ritornare tra gli scranni di Palazzo La Grua per ritornare ancora una volta Sindaco ma l’improvvisa e prematura morte non gli permise di onorare ancora una volta la sua visione politica di amministrazione che ponga al centro la persona. Concetto a cui fu sempre coerente, votando a favore del divorzio nel referendum del 1974. I suoi funerali furono seguiti da una massa sterminata di cittadini che riempirono il Duomo e la Piazza. Quest’anno cade anche il cinquantenario della Biblioteca Comunale da lui fondata il 17 luglio 1972. Una messa di ricordo è stata celebrata oggi, alle 17:30, alla Chiesa di Santa Rosalia a Terrasini.
Redazione – Palermo Post