È stata posticipata la riapertura dell’hotel San Paolo, la struttura in confisca che durante la pandemia ha funzionato come covid hotel accogliendo i contagiati in quarantena senza un alloggio alternativo o quelli in fase di guarigione, mandati dagli ospedali grazie a una convenzione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo.
Sarebbero dovuti partire nei prossimi giorni i lavori di ristrutturazione in vista della riapertura prevista per marzo ma, alla luce del nuovo aumento dei contagi, l’Asp ha deciso di rinnovare la convenzione per tutto il mese di febbraio per continuare ad utilizzare la struttura come covid hotel.
La riapertura slitta quindi al primo aprile mettendo così inevitabilmente in difficoltà molti dei 51 dipendenti dello stabile che al momento non hanno la possibilità di lavorare trattandosi appunto di un covid hotel.
Seppure da un lato la notizia sia più che giusta e comprensibile, da un altro punto di vista, -quello per la tutela dei lavoratori- lascia un po’ tutti perplessi. Secondo Marianna Flauto della Uiltucs infatti “un ritorno alla normalità garantirebbe il ritorno in servizio senza perdere parte della retribuzione come purtroppo avviene con l’ammortizzatore sociale”.
L’ auspicio del sindacato è quello che l’apertura non venga ulteriormente posticipata, anche a fronte degli investimenti, della ristrutturazione e del piano di rilancio preannunciato dall’amministratore a dicembre. La speranza è allora che dinanzi ad un miglioramento in primavera della situazione pandemica la struttura possa tornare alla normalità, fungendo da punto di riferimento per il turismo così come ha sempre fatto.
Alessandra Caccavo – Palermo Post