Ogni anno, il 6 gennaio, si festeggia a Palermo il Prodigioso Gesù Bambino della Gancia, una delle immagini più venerate dai palermitani.
Si tratta di una statua lignea di Gesù Bambino custodita in una cappella all’interno della chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta della Gancia (dal latino “ganea” luogo solitario), nel quartiere della Kalsa di Palermo. I devoti credono fermamente che Dio si serva di questa immagine per concedere grazie e manifestare la sua gloria. La statua del Gesù Bambino, viene esposta solennemente in chiesa ogni prima domenica del mese, mentre durante l’anno gira per le parrocchie e nelle case dei più devoti.
Storia della Kalsa
Al tempo della dominazione araba il quartiere della Kalsa (dall’arabo al-Khālisa, “la pura” o “l’eletta”) nasce come primo quartiere esterno rispetto alle mura più antiche della città, che si trovavano nella zona più ad Ovest. Venne costruito e fortificato in breve tempo nella zona del porto, per creare un polo difensivo lontano dal dissapore crescente della città. Qui fu stabilita la cittadella fortificata dell’emiro. La chiesa della Gancia nasce nel 1484 dall’Ordine dei Frati Minori di Sicilia come rifugio per i pellegrini, incorporando la torre della cittadella come campanile della chiesa.
La leggenda del Gesú Bambino della Gancia
Un certo Fra’ Mamiliano da Palermo fu inviato dal Convento dei Frati della Gancia a prestare servizio nei santuari in Palestina. Dopo diversi anni, decise di tornare a Palermo e portare con sé un’immagine di Gesù Bambino, scolpita nel legno di uno degli ulivi dell’orto del Getsemani. Dopo esser stato benedetto ed esposto nella grotta di Betlemme nel Natale del 1729, il Bambinello fu sistemato in una cassetta foderata di madreperla per iniziare il viaggio verso Palermo. Ma la nave su cui viaggiava si imbatté in una tempesta e tutto il carico fu gettato in mare per alleggerire il peso dell’imbarcazione. Sembra che grazie al prodigioso intervento divino la cassetta non affondò e spinta dalle onde arrivò nel piccolo porticciolo di S. Erasmo di Palermo. Nessuno dei pescatori che si accorsero della cassetta riusciva però a ripescarla. Furono quindi chiamati i Frati della Gancia , che riuscirono a recuperare la cassetta e portare nella loro chiesa la statua del Prodigioso Gesù Bambino.
Le celebrazioni
In epoche non-Covid, il 6 gennaio, dopo 8 giorni di riti liturgici, alle ore 16:00 la piccola Statua del Bambinello esce solennemente dalla chiesa, portata su un artistico fercolo settecentesco. La gente che attende comincia ad acclamarlo e si muove in processione accompagnata da antichi e bellissimi canti natalizi (in palermitano e siciliano) e dal suono della campanella liturgica che sottolinea i momenti salienti. La processione attraversa le vie della città, rende omaggio alle chiese, si anima di un presepe vivente con i Re Magi che portano doni al figlio di Dio e si colora di applausi, acclamazioni e fuochi pirotecnici. Si reca poi nel piccolo porticciolo di S. Erasmo dove viene impartita la benedizione ai presenti e al mare, in ricordo del prodigioso ritrovamento. Alle 20:30 la processione fa ritorno in chiesa per la Messa di chiusura.
Le festa del Prodigioso Gesù Bambino della Gancia occupa un posto di grande rilievo nella cultura palermitana sia per la straordinaria bellezza delle celebrazioni sia per il significato che ha assunto nel corso dei secoli. Indipendentemente dalle leggende e le storie legate all’arrivo della statua a Palermo essa fa parte di quella tradizione e quel folklore che caratterizza l’anima di un popolo e che dovremmo continuare a nutrire e rinnovare per mantenere salde le nostre radici.
Elena Di Maio – Palermo Post