Turn over per Corini, per la prima volta quest’anno. Palermo con due punte dall’inizio, l’inedita coppia d’attacco Vido Brunori, diverte e impensierisce la retroguardia del Como. Di Mariano libero di muoversi a destra appare ispirato e prova più volte a mettere al centro la palla dell’uno a zero. Damiani in regia è ordinato e verticalizza bene, Segre interno non brilla e spreca, Claudio Gomes a spezzare il gioco avversario, oggi fa il gioco sporco. Ne viene fuori una squadra propositiva con il baricentro spostato sulla metà campo avversaria e un gioco a tratti piacevole e divertente. Le occasioni fioccano, ma purtroppo la malasorte, con un palo pieno di Segre, e la bravura di Vigorito tra i pali e Blinks al centro della difesa impediscono ai rosanero di festeggiare il meritato vantaggio nella prima frazione di gioco, che si chiude così a reti inviolate.
Il Palermo si spegne nella ripresa
Nel secondo tempo la stanchezza negli uomini di Corini si fa sentire e mentre il Como spreca un paio di ripartenze Corini pensa ai cambi, tre tutti al sessantesimo per ripristinare il 4-3-3 che tanto male aveva fatto fino ad adesso. Il risultato è che Di Mariano, fino ad allora spina nel fianco della retroguardia lombarda, sulla fascia sinistra si spegne. Brunori torna ad isolarsi lontano dal gioco e l’inguardabile Saric non indovina un pallone che sia uno. Sul finale c’è spazio anche per Stulac e Soleri e senza troppi pensieri il Como si limita a difendere lo zero a zero fino al triplice fischio dell’arbitro Dionisi.
L’ennesima occasione sprecata per l’undici rosanero contro una diretta avversaria per la salvezza, che come tutte le altre è venuta a far punti al Barbera. Finisce a reti inviolate e Corini esce ancora una volta tra i fischi di parte della tifoseria. C’è però da salvare il primo tempo, il Palermo come potrebbe essere, padrone del gioco e divertente. Se solo Corini non facesse Corini.