Hanno devastato il Pronto Soccorso a seguito della morte di una parente

Redazione
da Redazione
3 Minuti di lettura
dav

Ancora una volta parenti di una donna morta per arresto cardiaco nella nottata di ieri hanno devastato il Pronto Soccorso. Succede a Palermo, questa volta in quello dell’Ospedale Civico. Una sessantenne, era giunta al Pronto Soccorso in codice rosso e condizioni critiche a causa di un arresto cardiaco, purtroppo non ce l’ha fatta. Quando i medici hanno comunicato la notizia ai parenti, nel frattempo arrivati sul posto, questi hanno reagito con violenza. Prima accusando dei ritardi nei soccorsi e poi la situazione é degenerata. I familiari della vittima hanno devastato il Pronto Soccorso, mettendo a ferro e fuoco la struttura e distruggendo quanto capitava loro a tiro, per danni pari a migliaia di euro. É stata chiamata la Polizia che e’ intervenuta e ha identificato gli assalitori, denunciandoli a piede libero.

“Abbiamo assistito a scene da far west – raccontano i medici e gli infermieri – Hanno distrutto tutto quello che trovavano, provocando danni per migliaia di euro”. Per mettere fine alla devastazione sono  dovute intervenute diverse volanti della polizia.

Parenti hanno devastato il pronto soccorso del Civico

Il sindacato Nursind esprime “solidarietà ai lavoratori e ai pazienti per una vicenda che purtroppo ricorda quanto pericoloso sia ancora lavorare la notte nei pronto soccorso – dicono i rappresentanti degli operatori sanitari – Il sindacato apprezza l’impegno dell’amministrazione in questi anni per garantire la sicurezza e propone di potenziare ulteriormente le misure ad esempio garantendo il posto di polizia, che al momento e’ presente la mattina e il pomeriggio, anche la sera”

“Devastare un pronto soccorso, presidiato da guardie giurate, è un atto violento, sconsiderato, insopportabile – commenta l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza- Non si può giustificare con il dolore per la scomparsa di un proprio congiunto, arrivato in gravissime e disperate condizioni. Il pronto soccorso, come l’ospedale in genere, è un luogo di sofferenza e di speranza, di vita e di morte. Non possiamo inneggiare agli eroi in camice e poi farci sopraffare dalla emotività che diventa violenza. Ai medici e operatori del Civico di Palermo va il mio sentimento di solidarietà”.

Redazione – Palermo Post

Condividi Articolo
1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.