Falsificazione di green pass e di certificazioni di tamponi, è l’accusa con la quale la polizia di Stato ha denunciato tre clienti in un ristorante di viale Lazio, a Palermo. Dal 6 agosto, infatti, in tutta Italia per poter consumare all’interno dei locali bisogna essere provvisto di certificazione verde e questa vicenda vede coinvolti tre giovanissimi furbetti del green pass.
A quanto pare, al l momento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, due di loro, un ventinovenne e un ventunenne, hanno esibito certificati relativi a tamponi effettuati il 19 agosto; il terzo, invece, di 18 anni, ha dichiarato di non avere documenti, ma, si è premurato di mostrare il certificato di un tampone eseguito nei giorni scorsi.
Dai riscontri immediati effettuati sui documenti in questione, si è facilmente dedotto che i primi due certificati presentavano la contraffazione della data di emissione. La diciottenne, addirittura, ha dichiarato generalità false, infatti, il certificato del tampone eseguito è risultato appartenere ad un’altra persona.
Alla fine, i tre furbetti del green pass hanno ammesso di avere alterato la documentazione per potere cenare nel locale e non incorrere in sanzioni. I poliziotti, quindi, hanno immediatamente denunciato il 29enne e la 21enne, accusati di falsità materiale commessa da privato e la 18enne per falsa attestazione della propria identità.
In questi ultimi giorni la questura di Palermo, con la divisione polizia amministrativa e di sicurezza, ha sottoposto a controllo 72 esercizi commerciali, 635 sono state le persone controllate e 456 le certificazioni verdi. Nella circostanza sono state 6 le sanzioni elevate per mancata esibizione della certificazione verde da parte di avventori negli esercizi pubblici e 6 le contestazioni agli esercenti per la mancata attività di vigilanza.
Gli agenti del commissariato Oreto hanno sanzionato in un’osteria presso piazza Marina sia un cliente, per la mancanza di certificazione Green pass, che il gestore del locale, che aveva omesso di accertarne il possesso. Il valore delle sanzioni comminate ammonta a 6.800 euro.
Redazione – Palermo Post