Due professori universitari neozelandesi, Paola Tiné e Alfio Leotta, della Victoria University of Wellington, sono tornati in Sicilia per un ambizioso progetto di ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale: riscoprire e promuovere la figura di Petro Fudduni (o Pietro Fullone), un poeta popolare siciliano del XVII secolo, la cui memoria rischia di scomparire. Il progetto, intitolato “Storie Indimenticabili: Progetto di Valorizzazione del Patrimonio Culturale Siciliano Attraverso Metodologie Creative”, è finanziato dalla Victoria University of Wellington e dal Comune di Palermo. L’obiettivo è quello di strappare all’oblio l’opera e la figura di Fudduni, un personaggio emblematico della cultura popolare siciliana, autore, tra l’altro, del primo grande poema epico dedicato a Santa Rosalia, patrona di Palermo. L’approccio dei due ricercatori è innovativo, combinando la ricerca accademica tradizionale con metodologie creative, come la realizzazione di un archivio digitale, un canale YouTube e un documentario animato. Questo progetto non è solo un’operazione di recupero storico, ma anche un tentativo di attualizzare la figura di Fudduni, rendendola accessibile e interessante per le nuove generazioni, e di utilizzare la sua storia come strumento per valorizzare il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso. Si valorizzerà la figura del poeta.
Un Archivio Digitale e un Canale YouTube: la Memoria di Fudduni nel Web
Il progetto “Storie Indimenticabili” si articola in diverse fasi e utilizza vari strumenti per raggiungere i suoi obiettivi. Un elemento centrale è la creazione di un archivio digitale dedicato a Petro Fudduni, consultabile online all’indirizzo www.fudduni.com. Questo archivio raccoglie documenti, testi, immagini e testimonianze relative al poeta, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per studiosi, appassionati e chiunque sia interessato a conoscere meglio la sua figura e la sua opera. Parallelamente, è stato creato un canale YouTube, “Sulle Orme di Fudduni” (www.youtube.com/@SulleOrmediFudduni), che ospita una serie di videointerviste con persone che conoscono e ricordano Fudduni: studiosi, poeti, attori, ma anche semplici cittadini che hanno tramandato oralmente le sue storie. Queste interviste costituiscono un prezioso patrimonio di memoria orale, che contribuisce a ricostruire il contesto culturale e sociale in cui Fudduni è vissuto e ha operato. L’utilizzo di strumenti digitali e di piattaforme online permette di raggiungere un pubblico ampio e diversificato, superando i limiti della ricerca accademica tradizionale e rendendo la figura di Fudduni accessibile a tutti.
Ricerca Etnografica e Documentario Animato: Metodologie Creative per la Valorizzazione
Oltre all’archivio digitale e al canale YouTube, il progetto prevede una ricerca etnografica sul campo, condotta direttamente in Sicilia da Tiné e Leotta. I due ricercatori stanno raccogliendo testimonianze orali, consultando archivi e biblioteche, e immergendosi nel contesto culturale in cui la memoria di Fudduni è ancora viva, seppur in modo frammentario. Questa ricerca etnografica è fondamentale per comprendere come Fudduni viene percepito e raccontato oggi, quali aspetti della sua figura e della sua opera sono stati tramandati e quali sono andati perduti. Le storie raccolte durante la ricerca sul campo costituiranno la base per la realizzazione di un documentario animato, che utilizzerà un linguaggio visivo accattivante per raccontare la vita e le opere di Fudduni, rendendole accessibili anche a un pubblico giovane e non specialistico. Il progetto culminerà inoltre nella pubblicazione di un libro, che raccoglierà i risultati della ricerca e offrirà una visione completa e aggiornata sulla figura di questo importante poeta popolare siciliano. L’uso di metodologie creative, come il documentario animato, rappresenta un elemento innovativo del progetto.
Fudduni: una Figura Complessa e un Patrimonio Culturale a Rischio
La ricerca di Tiné e Leotta ha messo in luce la complessità della figura di Petro Fudduni, un personaggio che incarna le contraddizioni e le ambiguità della società siciliana del suo tempo. Fudduni viene descritto come una figura duplice, un ponte tra il mondo dell’aristocrazia e quello delle classi popolari, un poeta colto ma capace di parlare al popolo con un linguaggio semplice e diretto. Allo stesso tempo, viene ricordato come una “pecora nera”, una voce fuori dal coro, che non esitava a denunciare le ingiustizie e le ipocrisie del suo tempo. Questa ambivalenza, secondo i ricercatori, riflette in realtà una coerenza di fondo nell’attività creativa di Fudduni, che utilizzava la poesia come strumento di critica sociale e di espressione della cultura popolare. La memoria di Fudduni, un tempo molto diffusa, soprattutto a Palermo, è oggi a rischio di estinzione. Le sue storie e le sue poesie, trasmesse oralmente per generazioni, erano ancora popolari nel dopoguerra, ma l’avvento della televisione e la progressiva scomparsa dei parlanti del dialetto siciliano hanno portato a un rapido declino della sua fama.
Un Progetto per il Futuro: Condividere la Ricerca con la Comunità
Tiné e Leotta sottolineano l’importanza di questo progetto non solo per la riscoperta di Fudduni, ma anche per la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano nel suo complesso. Il loro obiettivo è quello di utilizzare nuove metodologie creative per far rivivere e rendere attuale una figura del passato, dimostrando come la cultura popolare possa essere una risorsa preziosa per il presente e per il futuro. I due ricercatori hanno in programma di tornare a Palermo per presentare i risultati della loro ricerca alla comunità locale, attraverso seminari, proiezioni e altre iniziative. Questo momento di condivisione sarà fondamentale per restituire alla città di Palermo e alla Sicilia un pezzo importante della loro storia e della loro identità culturale. Il progetto “Storie Indimenticabili” rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca accademica possa uscire dalle aule universitarie e dialogare con la società, contribuendo alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, un patrimonio fragile e prezioso, che rischia di scomparire se non viene adeguatamente tutelato e promosso.