È morto Franco Battiato … Sarebbe riduttivo scrivere in queste poche righe la sua vita, la sua carriera, il suo genio, ci saranno moltissime testate, programmi televisivi e talk radiofonici che, in questi giorni, celebreranno il maestro. Un grande autore, un uomo dalla sconfinata cultura, dalla sbalorditiva poliedricità e che almeno una volta nella nostra vita ci avrà fatto porre la domanda….”Ma che vuole dire?”
Sarà difficile rassegnarci e dare l’addio al nostro conterraneo, che “per un istante” ci ha fatto ritornare “la “voglia di vivere a un’altra velocità”. Riascolteremo i suoi testi sperando “che ritorni l’era del cinghiale bianco” o per capire meglio la nostra “essenza”…
Canteremo “piano, per non disturbare” le sue canzoni e sarà come un “Mal d’Africa”. E allora cercheremo un “Centro di gravità permanente” e “con le facce assenti” penseremo a quanto sia “difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire” …ma la troveremo, “tra i muri bassi di pietra lavica”, e lì resteremo ammaliati dalla “sciara delle ginestre esposte al sole” e passeremo ancora il nostro tempo “a osservare i tramonti e vederli cambiare in secondo imbrunire”. E non ci sentiremo più “rozzi cibernetici”, ma saremo “lucciole che stanno nelle tenebre”.
E quando nelle nostalgiche notti d’estate, torneremo a danzare “nelle balere estive al ritmo di sette ottavi”, ci renderemo conto che “la stagione dell’amore viene e va” e “che i desideri non invecchiano, quasi mai con l’età”. E proprio allora, “man manu ca’ passunu i jonna”, ci accorgeremo che “vivere non è difficile, potendo poi rinascere”.
È morto Franco Battiato … Addio Maestro.
Roberta D’Asta – Redazione – PalerrmoPost