Fiori d’arancio per Clelia Cucco ed Ernesto Maria Ponte

Redazione
da Redazione
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Quella tra i due attori palermitani Clelia Cucco ed Ernesto Maria Ponte è una storia d’amore nata da un fortuito incontro sul set di un mediometraggio nel 2016, quando i due si conoscono. Dopo qualche tempo poi lui la richiama per interpretare insieme una delle sue commedie: “Con l’acqua alla gola”. E sul palco tra prove e messe in scena scocca la scintilla e nasce un sentimento profondo tra i due, che da quel momento non si sono più lasciati.

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E’ susseguita una convivenza che li ha portati ad attraversare insieme anche la pandemia per il covid fino ad arrivare alla proposta di matrimonio e alla data fatidica: sabato 24 giugno 2023, giorno in cui sono convolati a nozze.

«Quando le ho chiesto di sposarmi era un momento molto particolare della mia vita – dice Ernesto – la pandemia ci ha fatto capire che essere solo compagni non sarebbe bastato sempre, la coppia deve formalizzare in qualche modo l’unione se vuole essere riconosciuta. Poi ho avuto un lutto in famiglia e avevo bisogno di trovare qualcosa che mi desse modo di gioire. Per me è un passo importante».
«Ho 54 anni e sono al secondo matrimonio, ma come diceva Maurizio Costanzo quando sposò in quarte nozze Maria De Filippi “Io credo nel matrimonio”» aggiunge scherzando.

«Veniamo da due mondi teatrali diversi – racconta Clelia – io dalla prosa, diplomata alla scuola dello stabile del Biondo, quando ci siamo conosciuti come cooprotagonisti di quel mediometraggio lui dava per scontato che io avessi visto i suoi spettacoli e invece no, perché i nostri erano due approcci al teatro paralleli che raramente si incontrano e invece grazie a quel film e poi a quello spettacolo è scoccata la scintilla. Quando lui mi ha chiamata per scritturarmi per la prima commedia insieme io stavo partendo per Sondrio, perché il mio secondo lavoro è fare l’insegnante e avevo preso una supplenza lì, così sono rimasta a Palermo, ed è nato tutto. Sono grata di tutto questo. Fino a 40anni ero convinta che non mi sarei mai sposata e invece adesso sono felice di sposarmi con lui. Ognuno ha la sua forma di amore, la mia forma è lui».

Così Ernesto e Clelia oltre ad esserlo nella vita, sono anche una coppia artistica, Ernesto nasce monologhista ma negli ultimi anni si è dilettato anche in altro, e sul palco dell’Agricantus insieme, dopo il viaggio di nozze, porteranno in scena a fine luglio: “Finiti sotto un Ponte”, spettacolo comico dalle sfumature sociali.

Tante sono state le commedie che li hanno visti protagonisti in questi ultimi anni, da: “Il punto G” ad “Amori e guardati” e anche “Sesso e spasso”, ci sono anche state commedie con altri attori e con compagnie più allargate come “Rapina a mani smaltate”.

La location scelta dai due per il matrimonio è stata la Perla del Golfo di Terrasini, si sono scambiati le promesse in un luogo magico, sulla sommità di una scogliera che domina Castellammare del Golfo, la prima coppia ad avere questa esclusiva. Un matrimonio in grande con più di 300 invitati dove era presente tutta la comicità siciliana, dai Soldi Spicci a Roberto Lipari, Toti e Totino, Marco Manera e Sofia Muscato, Simone Riccobono e i Sansoni. Testimone di Ernesto è Salvo Rinaldo coautore insieme a lui di tutte le sue commedie da più di 10 anni, testimone di lei invece la sorella.

L’allestimento e tutto l’evento è stato curato da Il salotto del Matrimonio di Antonio Pavone e Rossella Savoca. L’elemento scenico più imponente è stata una parete di luci alta 3 metri per 10, circa 7900 lampadine. Il colore predominante è stato il rosso e una palette di colori caldi dal giallo sole all’arancione intenso, per esaltare il carattere eclettico della coppia. Il pasticcere invece è stato il Maestro Peppe Giuffrè. La sposa ha indossato delle scarpe rosse simbolo di lotta di genere e contro i femminicidi, «E’ un piccolo gesto ma per me è molto importante» spiega Clelia.

Durante il matrimonio Ernesto Maria Ponte ha presentato in anteprima la sua prima linea di vini, nata dal suo amore per il vino e dalla stima e l’amicizia con la cantina Terre di Giafar di Paceco. Su ogni tavolo c’erano bottiglie di “Fici Syrah”, un vino rosso Syrah per l’appunto, e il “CriCri”, un grillo, entrambe con delle etichette speciali. “Un’altra delle mie profonde passioni oltre il vino è la grappa – dice il comico – e chissà magari tra qualche tempo ne realizzerò una. Intanto la linea di vini verrà presentata ufficialmente a ottobre”.

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