Ancora fiamme alte la scorsa notte ed ancora sul lungomare di Isola delle femmine.
A bruciare questa volta, sono state le sterpaglie presenti nella zona del parco dune che insiste proprio nelle vicinanze della zona scogliera del lungomare isolano.
Il parco dune sul lungomare di Isola delle femmine, comune alle porte di Palermo, è una vasta area di circa 5000 m2 attrezzata con sentieri e cartellonistica, anche se i percorsi e le staccionate che ne delimitano i tragitti sono consumati o divelti e l’area è quasi interamente ricoperta da un canneto che oggi vive uno stato di totale abbandono. Sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco che hanno dovuto faticare diverse ore per domare le fiamme. Sull’origine, del secondo incendio in pochi giorni, indagano gli inquirenti.
Fatalità del caso, le fiamme si sono propagate proprio mentre sul vicino lungomare di Capaci si teneva un consiglio comunale a seduta aperta. Per discutere di sicurezza tra i consigli comunali di Isola e Capaci, alla presenza di personalità delle forze dell’ordine. Un tema, quello della sicurezza del lungomare Isola delle Femmine e Capaci nelle ore serali e notturne, molto sentito dalla popolazione.
Lungomare di isola delle femmine l’incendio al Café del Mar
Questo è il secondo episodio in pochi giorni in cui le fiamme si propagano nella zona litoranea del lungomare di Isola delle Femmine.
Qualche giorno fa infatti la piattaforma “Café del Mar” (un vecchio bar situato proprio sugli scogli), in attesa di essere dismessa, dopo anni di peripezie, era stata data alle fiamme. Vanificando gli sforzi fatti dall’ammirazione comunale, che era riuscita a reperire le somme necessarie alla dismissione, anche grazie al sostegno della Regione Siciliana.
La rimozione della piattaforma doveva essere, non solo un’opera di bonifica, ma anche di riuso. infatti, i materiali dismessi dovevano essere opportunamente riciclati e/o riusati, ma a causa dell’incendio. Il rogo, la cui natura è al vaglio degli inquirenti è probabilmente dolosa, ha fatto perdere la possibilità del riuso. Inoltre il legno bruciato è considerato un rifiuto speciale, che per essere smaltito richiede delle procedure e tempistiche specifiche. Anche se dalla regione fanno sapere che gli effetti dell’incendio non incideranno, sul progetto e sui tempi di riqualificazione ambientale dell’area. Ma costringeranno comunque la ditta aggiudicatrice a rivedere in parte la procedura di smaltimento dei materiali.
Tante sono le domande che ci si pone difronte a questi atti, sono casi isolati? Sono attuati da baby gang? O sono forse atti pianificati da piromani per interessi economici? Solo il lavoro degli inquirenti potrà dare le giuste risposte alle solite vecchie domande.
Aldo Sollami – Capaci Post